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Palermo, crolla viadotto inaugurato dieci giorni fa. Renzi: "Responsabile pagherà"

04 gennaio 2015 | 17.19
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Con un 'cinguettio' il premier scrive di aver chiesto informazioni sul cedimento del ponte sulla Palermo-Agrigento. Aperto il 23 dicembre, non ha retto fino a Capodanno. Sulla vicenda twitta anche il ministro Lupi: "Chi ha sbagliato verrà punito". L'Anas su chiusura preventiva del 30 dicembre: "Ha escluso ogni rischio per l'utente". Si dice poi "pronta ad azione legale nei confronti della Ditta Costruttrice e del direttore dei lavori"

Palermo, crolla viadotto inaugurato dieci giorni fa. Renzi:

"Pagherà tutto, è #finitalafesta''. Con un tweet il premier Matteo Renzi commenta il cedimento del "viadotto Scorciavacche" a Palermo che, twitta, "inaugurato il 23 dicembre, crolla in dieci giorni. Ho chiesto ad Anas il nome del responsabile".

Sulla questione del "viadotto nuovo crollato in Sicilia" interviene anche, sempre via Twitter, il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Maurizio Lupi: "Chi ha sbagliato pagherà -twitta - sia chi l'ha costruito sia chi l'ha collaudato".

In riferimento al tratto della variante di Scorciavacche alla strada statale 121 “Catanese" in Sicilia, interessato nei giorni scorsi da un anomalo abbassamento del piano stradale, l'Anas precisa che il cedimento non ha riguardato il viadotto ma il tratto di rilevato di accesso all'opera. Il 30 dicembre il personale tecnico Anas, intervenuto sul posto, avendo accertato un avvallamento del piano stradale, decise di procedere in via cautelativa e preventiva alla chiusura della strada tra il km 226,040 e il km 227,040, in località Mezzojuso, in provincia di Palermo, ripristinando la deviazione sulla SP 55 bis. "Nel pomeriggio del 30 dicembre, sulla base di quanto accertato dai tecnici della società - ha dichiarato il Presidente dell'Anas, Pietro Ciucci - e tenuto conto del possibile evolversi del movimento del corpo stradale che avrebbe potuto determinare il collasso del rilevato, ho immediatamente disposto la chiusura preventiva e cautelare della variante. Ciò ha evitato ogni eventuale rischio per gli utenti".

L'Anas ha immediatamente contestato al contraente generale, a cui è affidata l’esecuzione dell’opera, il difetto di esecuzione, disponendo l’immediata installazione di un sistema di monitoraggio di tutti i rilevati realizzati nell’ambito del tratto in oggetto e ordinando di procedere al ripristino del piano viabile, ma non del viadotto, nel più breve tempo possibile. Nel contempo l'Anas ha aperto un'inchiesta per accertare le eventuali responsabilità della Ditta costruttrice e del Direttore dei Lavori, che aveva autorizzato l'agibilità provvisoria, riservandosi di avviare nei loro confronti un'azione legale. Nei giorni successivi al cedimento del piano viabile e, non appena le condizioni meteorologiche lo hanno consentito (tra il 31/12 ed il 1/1 il territorio è stato interessato da copiose nevicate), il contraente generale, cui le aree sono in consegna, si è attivato con i primi interventi di ripristino, visto che la messa in sicurezza era stata già eseguita nei giorni precedenti al manifestarsi del cedimento. Tutti gli interventi di ripristino sono a carico della ditta costruttrice, senza alcun onere per l'Anas.

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