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Francia, Alfano: "Italia sicura, livello di allerta altissimo"

08 gennaio 2015 | 10.57
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Il titolare del Viminale annuncia misure in Cdm. Gentiloni riferirà lunedì prossimo in Senato. Bonino: mondo musulmano faccia sentire la sua voce, finora è mancata. Stucchi: ''Serve una risposta decisa''. Già ieri rafforzate le misure di sicurezza a Roma e in tutt'Italia

(Foto Infophoto) - INFOPHOTO
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"L'Italia è un posto sicuro nel quale vivere ma nessuno può escludere che vi siano fatti drammatici. Noi stiamo facendo tutto il possibile per evitare che ciò possa accadere". Il ministro dell'Interno Angelino Alfano, intervenendo ad Agorà, prova a tranquillizzare gli animi; anche se aggiunge che "il nostro livello di allerta rimane altissimo, ma al momento non vi sono segnali di minacce concrete che facciano pensare ad un attentato immediato". Deve essere chiaro, sottolinea il titolare del Viminale, che "bisogna distinguere chi usa una religione, tenendo tra l'altro prigioniero il proprio Dio, per agire con modalità da bestie come gli attentatori di Parigi, e milioni di persone che credono nella fede islamica, che non possono essere criminalizzate. Non possiamo confondere l'Islam con l'attentato di ieri, altrimenti commettiamo l'errore di radicalizzare la questione". Il ministro infine annuncia che presenterà una serie di misure in Consiglio dei ministri, tra cui il ritiro dei passaporti ai sospetti "che decidono di espatriare" e la possibilità di "imporre ai provider, su ordine dell'autorità giudiziaria, di interdire l'accesso ai siti che incitino a tenere condotte terroristiche".

Alle parole di Alfano fa eco il collega della Farnesina Paolo Gentiloni. "Evitare di fare confusione tra terroristi e Islam", è' il monito del ministro degli Esteri Il capo della diplomazia italianava oltre, e chiarisce la necessità di "evitare di confondere questo tipo di minaccia genericamente" con gli emigrati. I governi europei e quello italiano devono concentrarsi "politicamente" sul vero punto, secondo Gentiloni, cioé "intervenire con forza contro il Daesh, il cosiddetto califfato, il cosiddetto Stato islamico, perché dietro la ripresa di questi attentati c'è l'attrazione esercitata dal fatto che il terrorismo è diventato uno stato". Gentiloni riferirà sulla strage lunedì prossimo alle 17, in Senato.

Chiama invece a raccolta le forze dell'Islam l'ex ministro degli Esteri Emma Bonino, che in una conversazione con "La Stampa" ricorda che "la reazione del mondo musulmano è fondamentale. Sinora è sempre mancata, ed è molto più difficile che si manifesti nei paesi islamici, forse perchè non avendo diritti di cittadinanza i cittadini di quei Paesi non si rendono ben conto che gli attentati terroristici in Occidente hanno proprio i musulmani come obiettivo politico finale. Mi auguro che non si precipiti nel riflesso condizionato del 2001, andando a buttare bombe alimentando islamofobia. E che anche in Europa si cominci a riflettere su come arginare il problema non solo in termini securitari, ma cominciando ad affrontarlo in termini politici: perché i terroristi si propongono di distruggere anche la loro, di civiltà".

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