cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 10:10
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Cei: "Lama del disagio sociale tormenta le famiglie. Popolo degli onesti non ceda alla sfiducia"

26 gennaio 2015 | 17.32
LETTURA: 7 minuti

La denuncia del cardinale Bagnasco nella prolusione che apre i lavori del consiglio permanente della Conferenza Episcopale italiana: "In Italia siamo campioni di meccanismi autolesionisti, a volte anche con esempi di corruzione indegni che fanno male all’immagine del Paese". Poi ammonisce: "L'Europa faccia serio esame di coscienza sull'Is"

 (Infophoto)
(Infophoto)

"La crisi economica perdura anche se, in sede europea, vi sono segnali giudicati positivi e promettenti". La Cei, con il suo presidente, il cardinale Angelo Bagnasco, dice di "condividere le speranze di tutti", ma al tempo stesso vede che "la lama del disagio continua a tormentare moltissime famiglie che non arrivano da tempo alla fine del mese; anziani che attendono le loro magre pensioni mangiando pane e solitudine; giovani che hanno paura per il loro futuro incerto e che bussano sfiduciati alle porte del lavoro; adulti che il lavoro lo hanno perso e che hanno famiglia da mantenere e impegni da onorare".

Sottolinea il cardinale Bagnasco, nella prolusione che apre i lavori del consiglio permanente della Conferenza Episcopale italiana: "Su tutto si staglia l’urgenza che, più di tutte, s’impone: il lavoro e l’occupazione". Dunque, la richiesta che sale dai cardinali e dai vescovi italiani "con rispetto e forte convinzione, consapevoli del nostro dovere di pastori" è che "i responsabili della cosa pubblica pensino a questo prima di ogni altra cosa che, pur necessaria e opportuna, è sentita dalla gente come lontana dai suoi problemi quotidiani".

A questo proposito, per il presidente della Cei "non basta richiamare ad uno stile di vita più essenziale: questo ormai si è imposto giocoforza da tempo a chi ha sempre di meno e non ha sfiorato chi, invece, è sempre più ricco. La forbice - avverte il cardinale Bagnasco - si allarga pericolosamente, anche per la tenuta sociale".

CORRUZIONE - "Noi in Italia siamo campioni dei meccanismi autolesionisti, a volte anche con esempi di corruzione che sono indegni per i protagonisti accertati e che fanno male all’immagine del Paese" denuncia poi il cardinale Bagnasco, esortando "il popolo degli onesti" a "non cedere alla sfiducia".

Sottolinea il presidente dei cardinali e vescovi italiani: "Il popolo degli onesti, che è un grande popolo, non deve lasciarsi demoralizzare. Mai! Neppure dai cattivi esempi di malaffare e di corruzione".

Infatti, "i fenomeni di corruzione sono da deprecare e, se accertati, sono da perseguire con rigore, ma non devono deprimere né suggestionare, come se i corrotti fossero i furbi e gli onesti fossero una massa di illusi. Alla disonestà - esorta Bagnasco - dobbiamo reagire con una onestà più fiera, una professionalità più convinta, una laboriosità più generosa. È questo il modo più costruttivo per reagire al male: con un bene più grande".

QUIRINALE - In vista del voto per il Colle, l'auspicio di Bagnasco è che "il Parlamento, nel rispetto dei dovuti passaggi, riesca in tempi brevi ad esprimere la persona che possa rappresentare con dignità riconosciuta e operosità provata il popolo e la Nazione". Ed esprime "sincera gratitudine e il più cordiale augurio di bene" all'ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

TERRORISMO - "Di fronte al fenomeno dell’autoproclamato Stato Islamico e al numero di coloro che lasciano l’Europa per sposare il fanatismo omicida dell'Is, l’Occidente dovrebbe fare un serio esame di coscienza e domandarsi il perché di questo arruolamento violento e suicida" chiede il presidente della Cei. "Una ragione - afferma - è che un certo islamismo fondamentalista riempie il vuoto nichilista dell’Occidente".

Spiega il cardinale Bagnasco: "L’anima di un uomo, come di un popolo e di uno Stato, non si può riempiere di dubbi e di cose materiali: queste sono necessarie, ma non danno senso alla vita. Il senso si trova su un piano diverso, qualitativo. Il mondo occidentale ha svuotato la coscienza collettiva di valori spirituali e morali soffocandola di cose, ma non di bene, di verità e di bellezza. È triste pensare che il bagaglio turpe e brutale del fondamentalismo possa incendiare non pochi animi, possa scuoterli dal torpore e dalla noia di una società sempre più liquida, fino a uccidere e a perdere la propria umanità".

Se "nessuno di noi pensa che l’Occidente sia esente da colpe vecchie e nuove", tuttavia "non si può neppure negare che la cultura dei diritti fondamentali, sempre integrata a quella dei doveri, sia una conquista dell’umanità. Se il Cristianesimo non può essere identificato con l’Occidente è però innegabile, anche se l’Europa l’ha negato per ideologia, che il lievito del Vangelo stia alla radice dell’umanesimo. Per questa ragione non si può mai uccidere in nome di Dio: è una bestemmia contro l’uomo e contro il Creatore".

"Il terrorismo ha l’evidente intento di seminare insicurezza, terrore e soggezione psicologica e culturale: parliamo del fondamentalismo islamico, nelle forme di sempre e nelle recenti raccapriccianti aberrazioni" denuncia Bagnasco.

"Quanto accade sul fronte del terrorismo e dell’intolleranza ci interpella tutti con grande serietà e con qualche preoccupazione", premette il presidente dei cardinali e vescovi italiani, precisando che "non è una preoccupazione cupa e senza speranza, né tanto meno di carattere personale, ma è la doverosa presa d’atto di quanto sta accadendo lontano o vicino a noi e che va a toccare in modo barbaro persone e Nazioni".

Per Bagnasco, "c’è un elemento inedito di tale barbarie: è la violenza esibita, la crudeltà sfacciata, il parossismo angosciato. Angosciato - spiega il presidente della Cei - perché tali raffinate manifestazioni di crudeltà, se da una parte vogliono ostentare spregio e sicurezza per spargere terrore, dall’altra esprimono paura e angoscia: è il panico che nasce dalla consapevolezza di essere perdenti di fronte all’incalzare della Storia".

FAMIGLIA E ABORTO - "Ogni minaccia alla famiglia è una minaccia alla società stessa". E le famiglie sono "minacciate da un tentativo arrogante e continuo di colonizzazione culturale o ideologica" afferma il presidente della Cei. Oggi, denuncia il cardinale Bagnasco, "la persona anziché in relazione con gli altri è concepita come individuo sciolto da legami etici e sociali, perché l’unica cosa che conta diventa la libertà individuale assoluta. Si dice famiglia, ma si pensa a qualunque nucleo affettivo a prescindere dal matrimonio e dai due generi; si parla dei figli come se fossero un diritto degli adulti e un oggetto da produrre in laboratorio, anziché un dono da accogliere".

Inoltre, "in Europa si vuole far dichiarare l’aborto come un diritto fondamentale così da impedire l’obiezione di coscienza e si spinge perché sia riconosciuto il cosiddetto aborto 'post partum'. Si discute sulla malattia e sulla morte come qualcosa che deve essere a nostra disposizione e non nella prospettiva per cui la salute di ogni cittadino interessa il bene comune. Insomma - conclude il presidente della Cei - si ricerca la garanzia dei diritti individuali, ma si dimentica la serie dei corrispettivi doveri sociali, senza dei quali una realtà comunitaria non sta in piedi".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza