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Quirinale, Renzi: "Scheda bianca alle prime tre votazioni"

26 gennaio 2015 | 09.49
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Il presidente del Consiglio alle assemblee di deputati e senatori dem: nome secco per il Colle alla quarta votazione, niente terna dal Partito democratico per non lasciare ad altri la scelta. E chi ha dubbi, "dovrà dirlo" apertamente. Guerini: "Ci stiamo confrontando, assolutamente certo della lealtà di tutto il Pd". Berlusconi pronto a scheda bianca per primi 3 voti Colle ma avverte Renzi: niente scherzi su Nazareno. Consultazioni dem al via martedì senza M5S /LO SPECIALE

Matteo Renzi (Infophoto)
Matteo Renzi (Infophoto)

Il nome per il Quirinale "lo faremo prima" di sabato. Lo ha detto Lorenzo Guerini, spiegando: "Alla Camera e al Senato ci stiamo confrontando, sono assolutamente certo della lealtà di tutto il Pd e non penso ci saranno imboscate né tattiche che possano portarci a risultati diversi".

I grandi elettori del Pd voteranno scheda bianca alle prime tre votazioni per il Quirinale (vai allo Speciale). Lo ha detto il premier Matteo Renzi all'assemblea dei deputati del Pd, aggiungendo: non so se c'è lo spazio perché si possa chiudere sulla candidatura di una donna, lo verificheremo.

Il Partito democratico, inoltre, farà un nome secco per il Colle, alla quarta votazione, e non proporrà una terna. Chi ha dubbi "dovrà dirlo", apertamente, ha affermato Renzi parlando dell'elezione del capo dello Stato. "Ciascuno si senta parte di questa partita", ha sollecitato il premier-segretario, sottolineando: "Abbiamo la possibilità di riscattare la brutta figura di due anni fa".

"Non scommetto sulla vostra fedeltà - ha detto Renzi - ma sulla vostra capacità di essere gruppo dirigente e sul senso di responsabilità personale". Secondo il presidente del Consiglio, la scelta del nome per il Colle non è un referendum su Matteo Renzi o sul governo.

Il capo dello Stato della Repubblica non si fa 'contro', e questo vale anche per il Pd che ha 460 grandi elettori ma non ha il diritto di veti. Il presidente, ha concluso il premier, "si elegge con quelli che ci stanno". Dopo l'incontro con i deputati dem, Renzi è andato al Senato, per incontrare in assemblea anche i senatori del Pd sulla partita del Quirinale.

Quella della scelta del nuovo capo dello Stato è un passaggio fondamentale sulla credibilità del Pd e di questa classe dirigente, ha detto a palazzo Madama, ribadendo che non facciamo una terna di nomi per non lasciare ad altri interlocutori la scelta. E ancora: non si fa il presidente della Repubblica 'contro' nessuno, nemmeno contro il Nazareno. La figuraccia del 2013 è nel curriculum di tutti, ha affermato Renzi, oggi abbiamo l'occasione del riscatto.

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