Forza Italia grida al tradimento: ''Imponendoci Mattarella Renzi ha violato gli accordi, vergogna!''. Nel corpaccione del movimento azzurro c'è tanta rabbia e disappunto per il 'doppio gioco di Matteo', che ''prima incassa le riforme, Italicum in testa, e poi ci scarica'' dopo aver ricompattato il Pd e incassato l'appoggio degli ex grillini. La scelta di Silvio Berlusconi di votare bianca fino al quarto scrutinio, dando di fatto il via libera alla candidatura del padre del Mattarellum spacca il partito. ''Renzi ci ha preso per i fondelli, anzi per il c..., per dirla alla paesana...'', dice il senatore Antonio Razzi, senza tanti giri di parole. ''Contiamo come il due di picche'', si lamenta un berlusconiano doc.
''Il Nazareno sulle riforme è nell'interesse del Paese ma ora sicuramente nulla è più scontato'', avverte Maria Stella Gelmini. Il timore, per i fedelissimi del Cav, è che ora nel segreto dell'urna possano convergere sul nome di Mattarella (in violazione della 'disciplina di partito' che ha chiesto scheda bianca), esponenti della 'fronda forzista' e parlamentari centristi del gruppo Area popolare. I 'fittiani', per bocca di Rocco Palese, uomo di Raffaele Fitto a Montecitorio, assicurano che non faranno scherzi, ma gongolano perchè alla fine hanno avuto ragione nel mettere in guardia Berlusconi dai 'giochetti renziani'.
''E' triste dire l'avevamo detto'', sottolinea il deputato Nuccio Altieri. E l'ex ministro pugliese coglie l'occasione per rilanciare il suo cavallo di battaglia: ''Serve l'azzeramento totale nel partito e nei gruppi parlamentari''. Un altro fittiano doc come Saverio Romano, chiede la testa dei capigruppo: ''Brunetta e Romani hanno guidato i gruppi a votare riforme indigeribili per rafforzare il Nazareno: ora che fanno? Dimissioni?''. Il 'cerchio magico' prova a minimizzare e assicura che la partita non è finita qui. ''Lo spirito del Nazareno oggi è più debole, ma il patto è ancora in vita, perchè non riguardava il Colle, precisa Giovanni Toti.