Il quotidiano Usa contro il grillino per le sue dichiarazioni "ridicole" su Boko Haram e Ebola in Nigeria: "Bugie" che possono divertire, ma "la disinformazione incontrollata, può determinare l'esito di elezioni, compromettere gli sforzi per la sanità pubblica e perfino condurre i Paesi alla guerra".
E' Alessandro Di Battista, "astro nascente" del Movimento 5 Stelle, a rappresentare l'Italia nella speciale classifica del New York Times dedicata alle 'bufale dal mondo'. Nell'era del fact-checking, la pratica della verifica della veridicità delle affermazioni di politici e personaggi pubblici, il vice presidente della Commissione Esteri della Camera ottiene una menzione d'onore nel servizio dedicato dal quotidiano Usa alle 'sparate' senza alcun fondamento, intitolato "The lies heard round the world".
Dell'esponente del M5S viene segnalata la seguente affermazione, fatta durante la manifestazione di ottobre al Circo Massimo di Roma: "Nigeria, vai su Wikipedia: 60% del territorio è in mano ai fondamentalisti islamici di Boko Haram, la restante parte Ebola". Si tratta, scrive il Nyt, di un'"affermazione ridicola" che è valsa a Di Battista il premio 'Panzana 2014' del sito Pagella Politica, i cui 'fact-checker' hanno verificato che i terroristi di Boko Haram, che pure stanno espandendo il raggio delle proprie azioni, non controllano un singolo stato Nigeriano, meno che mai il 60 per cento dell'intera nazione. Quanto al numero di casi di Ebola nel Paese africano, quelli registrati erano appena 20.
"Bugie" come quella di Di Battista, rileva il Nyt, "sono divertenti da leggere, ma identificarle è una cosa seria: la disinformazione, incontrollata, può determinare l'esito di elezioni, compromettere gli sforzi per la sanità pubblica e perfino condurre i Paesi alla guerra".
.jpg)
