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Patti lateranensi, la 'prima' di Mattarella a cerimonia: crisi Libia e M.O. tengono banco

17 febbraio 2015 | 20.34
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A palazzo Borromeo erano presenti le massime cariche dello Stato e della Chiesa cattolica. Il portavoce vaticano Padre Lombardi fa il punto: "Gli argomenti che sono stati trattati alla presenza del premier Renzi hanno riguardato particolarmente questioni di politica estera". La crisi libica, in primis, ma anche il Medio Oriente e il Mediterraneo

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella saluta il Segretario di Stato della Santa Sede, il Cardinale Pietro Parolin (Foto Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica) - Antonio Di Gennaro
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella saluta il Segretario di Stato della Santa Sede, il Cardinale Pietro Parolin (Foto Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica) - Antonio Di Gennaro

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato, a palazzo Borromeo, alla celebrazione della ricorrenza della firma dei Patti Lateranensi e dell'accordo di revisione del Concordato. La preoccupazione per la questione libica, in Medio Oriente e le persecuzioni dei cristiani e la situazione nel Mediterraneo con i migranti. Sono stati questi i temi al centro della cerimonia. Nella sede dell'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede sono arrivati le massime cariche istituzionali dello Stato e della Chiesa cattolica. Tra questi, presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, il premier Matteo Renzi, il presidente della Corte Costituzionale, Alessandro Criscuolo.

Per parte vaticana c'erano il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, il sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, monsignore Giovanni Angelo Becciu e il segretario per i Rapporti con gli Stati, Monsignore Paul Gallagher. In occasione del bilaterale Italia-Santa Sede c'è stata anche la telefonata del senatore a vita Giorgio Napolitano. L'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha chiamato l'ambasciatore Francesco Maria Greco per salutare gli esponenti di governo e della Chiesa. "E' stata una piacevole sorpresa per tutti", ha spiegato il portavoce vaticano Padre Federico Lombardi.

"Gli argomenti che sono stati trattati alla presenza del premier Renzi -ha spiegato Lombardi al termine dei colloqui- hanno riguardato particolarmente questioni di politica estera". La Libia, in primis ma anche il Medio Oriente e il Mediterraneo. "Si è parlato dell'impegno e della collaborazione della Chiesa -ha spiegato- a proposito dei migranti. Si è posta l'attenzione sulla necessità di portare avanti un dialogo per evitare uno scontro di civiltà''.

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