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Mo: sì a riconoscimento Palestina, ma Pd e Ap-Sc con due distinte mozioni

27 febbraio 2015 | 15.09
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Sì a due testi distinti di Pd e Ap-Sc, via libera con ok governo. Una soluzione bersagliata dai grillini che parlano di 'maggioranza dissociata o in malafede'. Critici anche gli esponenti della sinistra dem. Fassina e Civati non votano testo dei centristi

Il voto della Camera
Il voto della Camera

Due mozioni distinte, con due dispositivi diversi ma votati entrambi dalle forze della maggioranza. Il governo supera senza passi falsi, il difficile tornante del dibattito e del voto sul riconoscimento dello stato della Palestina ma non senza polemiche, con il M5S che punta il dito contro i due dispositivi separati, che considera una sorta di 'contorsione' dell'alleanza di governo per evitare scivoloni. Una tattica, quella adottata da Pd-Sc-Ap, molto criticata da Sel e anche da Stefano Fassina e Pippo Civati che votano il testo Pd ma non quello Ncd-Udc

Il testo della mozione presentata da Speranza, Locatelli e Marazziti, che ha ottenuto il parere favorevole del governo, (approvata con 300 voti a favore e 45 contrari), impegna il governo "a sostenere in ogni sede l'obiettivo della costituzione dello Stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperità, accanto allo Stato di Israele sulla base del reciproco riconoscimento e con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo".

La mozione prevede impegna inoltre il governo a "promuovere il riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, tenendo pienamente in considerazione le preoccupazioni e gli interessi legittimi dello Stato di Israele".

Il testo di Ap-Sc (anch'esso appoggiato dal parere favorevole del governo e approvato con 237 sì, 84 no e 64 astenuti) impegna il governo " a sostenere sia in sede bilaterale che multilaterale, di concerto con i partner europei, la tempestiva ripresa del negoziato diretto fra israeliani e palestinesi come via maestra per la realizzazione degli accordi di Oslo". La mozione impegna inoltre il governo "a promuovere il raggiungimento di un'intesa politica tra Al-Fatah e Hamas che, attraverso il riconoscimento dello stato d'Israele e l'abbandono della violenza determini le condizioni per il riconoscimento di uno stato palestinese".

La discrepanza tra le due mozioni e il fatto che le forze di maggioranza non abbiano sottoscritto e votato una mozione unitaria sul riconoscimento dello Stato della Palestina, è stato bersagliato dalle critiche dei cinquestelle.

"O siete dissociati o in malafede - ha attaccato Manlio Di Stefano - il ministro degli Esteri ha dato parere favorevole sia al documento del Pd, sia a quello del Ncd. Da una parte dite 'a promuovere il riconoscimento della Palestina' e dall'altra parte fate un capolavoro di presa in giro per il popolo, perché la mozione Ncd recita 'promuovere il raggiungimento di un'intesa politica tra Al Fatah e Hamas, come strada maestra...'. Ma di cosa parlate? Qui noi oggi dobbiamo semplicemente riconoscere un diritto a chi lo aspetta da 50 anni. Basta con le prese in giro".

Tanto lavoro, ha rimarcato Sel, rischia ora di essere vanificato dall'ambiguità della doppia mozione. "Il governo e anche il Pd - è la sollecitazione fatta dal coordinatore Nicola Fratoianni - dopo il pasticcio delle due mozioni contrastanti votate, abbia il buongusto, il buonsenso e la serietà di spiegare al Paese e all'estero, quale delle due mozioni considera impegnativa per la nostra politica estera, ammessa che ce ne sia una". "Noi continueremo a batterci, alla luce del sole, - conclude Fratoianni - senza giochetti e sotterfugi per la pace in Medio Oriente e per il riconoscimento dello Stato di Palestina".

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