cerca CERCA
Mercoledì 24 Aprile 2024
Aggiornato: 19:50
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Pd: Renzi riunisce 'tavoli' parlamentari, resta gelo con Bersani

27 febbraio 2015 | 20.49
LETTURA: 4 minuti

Matteo Renzi (Infophoto) - INFOPHOTO
Matteo Renzi (Infophoto) - INFOPHOTO

Giornata infuocata in casa Pd dove il premier-segretario Matteo Renzi può appena gioire per l'importante soglia politico-psicologica dello spread sotto quota 100. Le priorità si rivelano subito tutte interne, con la segreteria al Nazareno e poi i tavoli tematici con i gruppi parlamentari. Resta forte lo scontro a distanza con la minoranza: Pier Luigi Bersani non partecipa alle riunione, e mette in chiaro: "Alle mie idee non rinuncio". La replica è del vice segretario Lorenzo Guerini: "Polemiche non utili" come non è utile "disertare" le riunioni.

I bersaniani non vanno, tra i non renziani c'e' chi decide di partecipare. Come Cesare Damiano o Francesco Boccia e Roberto Speranza, per citarne tre. Bersani respinge sdegnato l'idea che le sue critiche all'operato della dirigenza siano motivate da calcoli legati alle poltrone nelle commissioni parlamentari. "Spero che siano dietrologie dei commentatori", perché "derubricare tutto in una logica di potere è un insulto".

L'ex segretario sottolinea che "esistono le idee. Combattere anche solo per le idee, bisogna che questa nuova generazione -aggiunge - se lo metta in testa questo piccolo particolare. Io non ho niente da chiedere, però alle mie idee non ci rinuncio, sia chiaro". Renzi pubblicamente non replica, dopo l'affondo di ieri sera. E' il vice segretario Lorenzo Guerini a lamentare "un eccesso di polemiche" che non è utile, così come non lo è "disertare gli spazi di confronto".

Civati, questo Bersani mi piace - Boccia, ok confronto no a sloganificio

Allusione alla decisione di non partecipare da parte di Bersani, che però rivendica di essersi espresso: "Io gliele ho mandate quattro idee. Non in burocratese, molto brevi. Praticamente ho partecipato, no?", controbatte. E incassa il plauso di Pippo Civati: "Devo dire -dichiara- che ho apprezzato 'questo Bersani qui' mentre negli ultimi mesi non avevo capito il perché di alcune sue scelte". Eppure il 'dissidente' Boccia alla fine apre: "Un incontro utile, il confronto c'è stato. Lo rifarei con tutti i gruppi parlamentari trasformando le cose che ci diciamo in atti, altrimenti diventa uno sloganificio che non so se serve".

Alla fine, la discussione tematica sul fisco slitta, Renzi conferma che nel prossimo Cdm ci si occuperà di scuola e banda larga, ma la questione Rai viene approfondita. Non c'è nessuna "voglia" di intervenire per decreto sulla televisione pubblica ma c'è la necessità di affrontare subito il tema, nell'ottica di una riforma che deve servire non a 'nominare' qualche vicedirettore ma deve assicurare alla tv di Stato un ruolo chiave nella produzione culturale. "Entro due settimane dobbiamo fare qualcosa", sono le parole del premier.

Diversi gli interventi nel corso della riunione. Francesco Boccia pone la la questione di un collegamento con la digitalizzazione del Paese mentre Lorenza Bonaccorsi cita il tema della Commissione di Vigilanza, delle sue competenze e dei suoi poteri, anche in vista della riforma istituzionale che con l'abolizione del Senato porrà automaticamente la questione delle commissioni bicamerali. Il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli tocca il tema del canone. Un brevissimo accenno alla questione RaiWay, ma lo stesso Renzi taglia corto: "Di questo ne parliamo a parte".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
pd
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza