Ex ministro contro i commissariamenti in Piemonte non nascondo ilsuo sconcerto: "Mai avrei pensato che nel partito che ho contribuito a fondare si potesse arrivare a livelli tanto bassi". "Non sono 'fittiano' ma così non si fa, mandante è cerchio magico". Fitto: "E' allarme democratico"
''Mai avrei pensato che nel partito che ho contribuito a fondare si potesse arrivare a livelli tanto bassi...''. Sandro Bondi rompe un lunghissimo silenzio che dura da qualche anno. L'occasione è il commissariamento di Forza Italia nel Piemonte (a Torino e Verbania) dopo quello in Puglia, nuovo fronte dello scontro in atto tra 'berlusconiani' e 'fittiani' sulla gestione del partito azzurro. L'ex ministro si sfoga con un sito piemontese, 'lo Spiffero': '' Il mancato rispetto delle opinioni, delle regole e addirittura delle persone è cosa inaccettabile''.
Raggiunto al telefono dall'Adnkronos, Bondi rifiuta qualsiasi etichetta, precisando di ''non essere 'fittiano' nè altro, perchè io da tempo sono fuori dalla politica, ma quando vedo certe cose resto davvero allibito per i metodi usati''. L'ex coordinatore nazionale azzurro censura i provvedimenti disciplinari presi dal coordinatore regionale forzista in Piemonte Gilberto Pichetto nei confronti dei due esponenti fittiani Valter Zanetta e Ettore Puglisi: ''Sono molto amareggiato, perchè hanno colpito persone perbene senza alcun motivo, non capisco il metodo...''.
Bondi, tra i fondatori di Forza Italia e berlusconiano della prima ora, non ha dubbi: il commissariamento a Torino ha dei mandanti precisi: ''Questa è opera del cerchio magico che ruota attorno a Berlusconi''.
