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Prescrizione, la maggioranza si spacca. Ok allungamento tempi per corruzione, Ap vota no

04 marzo 2015 | 17.38
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In commissione Giustizia della Camera hanno votato a favore della riformulazione Pd, Sel e Sc, mentre hanno espresso voto contrario Ap e FI. Si è astenuto il M5S: "La nostra proposta era il raddoppio degli anni per una serie di reati gravi"

Prescrizione, la maggioranza si spacca. Ok allungamento tempi per corruzione, Ap vota no

Via libera della commissione Giustizia della Camera alla riformulazione del testo di riforma della prescrizione che allunga i termini per i reati di corruzione. La modifica è stata proposta dai due relatori al provvedimento, Stefano Dambruoso e Sofia Amoddio, con parere favorevole del governo.

Hanno votato a favore della riformulazione Pd, Sel e Sc, mentre hanno espresso voto contrario Ap e Fi. Si è astenuto il M5S. Il voto in commissione conferma dunque la spaccatura in seno alla maggioranza, con Area popolare contraria alla modifica.

"Stiamo lavorando, sia il ministro Orlando che in commissione, e credo che la maggioranza abbia individuato un'ipotesi di accordo. Li ho appena sentiti, per questo sono molto fiduciosa" aveva in precedenza dichiarato il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, a proposito dell'impasse sulla prescrizione.

Sull'astensione del M5S intervengono in una nota i membri M5S della commissione Giustizia. "Ci siamo astenuti sulla prescrizione voluta dal governo - spiegano - perché la riteniamo assolutamente insufficiente, noi vogliamo che la prescrizione si blocchi con il rinvio a giudizio. Il testo prevede un aumento della metà della pena massima per i limiti della prescrizione in alcuni reati come la corruzione, ma rimangono fuori tutti gli altri compresa la concussione. La nostra proposta era il raddoppio degli anni per una serie di reati gravi. Purtroppo tutti gli emendamenti sono stati bocciati dal Pd, compreso quello per eliminare la ex-Cirielli ritenuta anche dal Pd all'epoca legge vergogna".

Mentre per il capogruppo Pd in commissione Giustizia Walter Verini "il voto in commissione sulla riforma della prescrizione offre all'aula di Montecitorio un testo importante che rappresenta un segnale atteso da tempo dal mondo della giustizia e da tutto il Paese: garantire il più possibile che i reati di corruzione possano conoscere un procedimento e una sentenza definitiva senza essere prescritti".

"Le norme licenziate dalla commissione, insieme a quelle che il Senato sta discutendo e approvando in materia di lotta alla corruzione, garantiscono tutto questo e sono importanti soprattutto - aggiunge Verini - di fronte alla drammatica estensione nel Paese del fenomeno dei reati di corruzione, spesso scoperti molto tempo dopo il momento in cui sono commessi".

Di diverso avviso il consigliere politico di Fi, Giovanni Toti, che a Skytg24 dichiara: ''Questi provvedimenti sono fintamente utili e demagogici. Per una riforma seria ci siamo, ma per delle grida manzoniane, in cui si vuole semplicisticamente applicare delle cose per dare un finto giustizialismo in pasto all'opinione pubblica, non ci staremo mai".

Oggi la conferenza dei capigruppo del Senato ha deciso di posticipare, da domani a martedì 17 marzo, l'approdo in Aula del ddl anticorruzione. Alla decisione della maggioranza non si è opposta Fi, adducendo anche le ripercussioni del ddl sulla vita delle piccole e medie imprese, mentre Sel, Lega e M5S hanno chiesto di rispettare il calendario originario, e quindi la calendarizzazione fissata per domani.

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