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Ucraina: Renzi, vogliamo rispetto per indipendenza e sovranità

04 marzo 2015 | 15.00
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Per il premier è indispensabile impegnarsi per una tregua duratura ed è fondamentale implementare gli accordi di Minsk dando la massima attenzione alla questione economica. Domani a Mosca il colloquio con Putin

Matteo Renzi e Petro Poroshenko
Matteo Renzi e Petro Poroshenko

L'Europa deve compiere ogni sforzo per rendere duratura la tregua tra Mosca e Kiev, sancita dagli accordi di Minsk, impegnandosi al tempo stesso per la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina e prestando la massima attenzione alla "fondamentale" questione economica. Così il premier Matteo Renzi, dopo il colloquio, a Kiev, con il presidente ucraino Petro Poroshenko, che ha ringraziato il presidente del Consiglio italiano per il sostegno "molto fermo e forte" ricevuto. Nel pomeriggio Renzi sarà a Mosca per incontrare, domani, il presidente russo Vladimir Putin e il premier Dmitry Medvedev.

"Tutti -ha detto Renzi- vogliamo il rispetto dell'indipendenza e della sovranità dell'Ucraina. Siamo totalmente impegnati e interessati a che torni la pace in questo pezzo straordinario della nostra Europa. Laddove non c'è pace in Europa la minaccia è per tutti. Se non c'è pace il contagio non fatica ad allargarsi".

Occorre impegnarsi affinchè gli accordi di Minsk dispieghino a pieno i propri effetti: "monitorare il cessate il fuoco, controllare i confini e le frontiere. Nella missione Osce -ha rilevato Renzi- l'Italia è il secondo gruppo per nazionalità, tra gli uomini e donne chiamati a monitorare. E' un compito decisivo per la pace. Dobbiamo procedere il più velocemente possibile verso una pace stabile e faremo ogni sforzo perché gli accordi di Minsk possano trovare piena efficacia e implementazione. Voglio ringraziare Hollande e Merkel per la tenacia che hanno messo per raggiungere il risultato degli accordi", ha sottolineato il premier.

La questione economica, ha affermato Renzi, resta fondamentale: "l'Ucraina è un paese ricco che deve tornare a crescere, e faremo di tutto con le aziende e le banche italiane, forti in questa terra, per dare il maggiore approto possibile" in termini di "tecnologia ed expertise" e anche partecipando alle privatizzazioni annunciate da Poroshenko. Il premier ne ha parlato ieri in videoconferenza con Obama, Merkel, Hollande, Cameron e Tusk, sottolineando la grande rilevanza in ambito europeo della situazione economica ucraina.

"L'Europa e tutti i partner -ha detto- devono dare attenzione alla situazione economica. Per questo abbiamo sottolineato l'importanza delle relazioni bilaterali, con le aziende italiane pronte a fornire tecnologia ed expertise", ed è fondamentale che nel quadro dell'accordo di cooperazione i lavori dei rispettivi parlamenti vadano avanti".

Renzi ha assicurato "tutti gli sforzi del nostro popolo al fianco della leadership saggia di Petro, convinti che farà le riforme istituzionali ed economiche di cui c'è bisogno: le aziende italiane parteciperanno alle privatizzazioni".

"Abbiamo concordato l'adozione di passi sostanziali e il prima possibile non solo sul fronte della sicurezza ma anche in quello dello sviluppo economico", ha dichiarato Poroshenko dopo aver incontrato Renzi, sottoineando che Kiev è pronta ad "accogliere la partecipazione degli investitori italiani nel processo di privatizzazioni", in particolare nei settori delle infrastrutture, dell'energia e delle telecomunicazioni. Poroshenko ha anche anticipato la ripresa dei lavori, a breve, del Consiglio bilaterale per la cooperazione industriale, economica e finanziaria, fermo da sei anni.

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