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Faccia a faccia Salvini-Berlusconi. Leader Lega: ''Non mi interessano alchimie o capriole Fi''

06 marzo 2015 | 16.21
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Un'ora di colloquio a Milano: sul tavolo le alleanze in vista delle prossime regionali. Il segretario del Carroccio sul caso Tosi: ''Chi non sostiene Zaia è fuori dalla Lega''. Il sindaco di Verona minaccia le dimissioni: "Potrei candidarmi in Veneto"

Matteo Salvini
Matteo Salvini

Faccia a faccia di oltre un'ora tra il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi in vista delle prossime elezioni regionali. L'ex premier, dopo aver lasciato la Sacra Famiglia di Cesano Boscone, si è recato nella sua residenza milanese di via Rovani raggiunto dal leader del Carroccio.

Le alleanze in vista del prossimo appuntamento elettorale al centro del colloquio. Un incontro ''simpatico e cordiale'', taglia corto il leader di Forza Italia. "Abbiamo parlato lungamente di Milan e ne riparleremo nei prossimi giorni", svicola il segretario del Carroccio davanti alle domande dei cronisti. "L'oggetto principale è stato il centrocampo, che fa acqua da tutte le parti e che Menez giochi dietro le punte". Unica concessione politica da parte di Salvini in merito all'incontro la precisazione che "se si collabora sui candidati e il progetto, siamo aperti a chiunque ci sia. Noi offriamo nomi e programmi. Io parlo di contenuti non di accordi o di alleanze. Se qualcuno condivide i nostri contenuti è il benvenuto, ma non mi interessano alchimie o capriole - dice Salvini - e se Forza Italia resta all'opposizione del governo Renzi, dialoga con la Lega".

Il leader della Lega, invece, usa parole nette sul ribelle' sindaco di Verona, Flavio Tosi. "Ognuno fa le sue scelte, legittime, ma chiunque non sostiene Luca Zaia si mette fuori dalla Lega e per me il capitolo beghe è chiuso".

Secondo indiscrezioni l'asse Forza Italia-Lega reggerebbe al Nord ma in Liguria e Toscana la partita resterebbe aperta. Durante l'incontro Silvio Berlusconi avrebbe assicurato a Matteo Salvini che il governatore uscente Luca Zaia potrà contare sui voti azzurri anche se Flavio Tosi dovesse correre da solo. Nessuna rassicurazione, invece, sul sostegno forzista ai candidati leghisti già ufficializzati in Liguria e Toscana: Edoardo Rixi e Claudio Borghi.

Gli ultimi sondaggi, secondo alcune fonti parlamentari azzurre, darebbero Forza Italia massimo al 7% in Veneto e la Lega vincente anche in solitario. Per questo, Berlusconi avrebbe già da tempo deciso di blindare l'accordo con Salvini a sostegno di Zaia, in una delle principali roccaforti del centrodestra dove fino ad ora si è governato bene.

In casa Forza Italia vedono con preoccupazione Tosi a un passo dallo strappo, ma l'ex premier non vuole assolutamente interferire nelle beghe interne alla Lega e si limita a confermare lealtà a Salvini, senza però essere subalterni e accettare diktat.

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