cerca CERCA
Giovedì 18 Aprile 2024
Aggiornato: 14:33
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Divorzio: ddl in aula Senato, solo 6 mesi per cancellare il sì

11 marzo 2015 | 15.35
LETTURA: 3 minuti

Un anno per cancellare il sì in caso di controversie, tempi ridotti della metà con separazione consensuale. Ma i centristi di Ap annunciano battaglia: "Il matrimonio non è un contratto in prova"

Divorzio: ddl in aula Senato, solo 6 mesi per cancellare il sì

Il ddl sul divorzio breve riprende il suo cammino in aula al Senato, dopo il via libera (con polemiche) dello scorso novembre in commissione Giustizia con 15 sì, 5 no 1 astensione e due senatori che non hanno partecipato al voto. Oggi come quattro mesi fa, il Nuovo centrodestra annuncia battaglia, chiedendo che il divorzio 'immediato', in soli 6 mesi con la separazione consensuale, sia cancellato dal testo.

Le principali novità riguardano proprio i tempi dell'addio tra marito e moglie: i coniugi che non hanno figli minori, figli maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave o figli di età inferiore ai 26 anni economicamente non autosufficienti, potranno ottenere immediatamente il divorzio, senza passare per la fase della separazione, nel caso in cui la loro decisione di sciogliere il matrimonio sia consensuale ed espressa con ricorso davanti al magistrato.

Il provvedimento disciplina anche la fase della separazione accorciando di molto i tempi rispetto alla legge attuale. Per la giudiziale, in presenza di un contenzioso, il termine sarà di 12 mesi dopo la comparizione davanti al presidente del tribunale e di 6 mesi nel caso di separazione consensuale. Le nuove norme oggi al vaglio dell'aula di Palazzo Madama prevedono che nel caso di separazione, la comunione tra coniugi si sciolga nel momento in cui il presidente del tribunale autorizzi i coniugi a vivere separati, ovvero "alla data di sottoscrizione del processo verbale di separazione consensuale dei coniugi dinanzi al presidente, purchè omologato. L'ordinanza con la quale sempre i coniugi sono autorizzati a vivere separati e' comunicata all'ufficiale di stato civile ai fini dell'annotazione dello scioglimento della comunione".

Centristi, ok spirito ddl ma matrimonio non può essere contratto in prova

Che in Italia fosse necessario cambiare le regole lo rivelano con chiarezza i dati statistici: dal 1972 i matrimoni celebrati in Italia diminuiscono dell’1,2 per cento ogni anno; dal 2008 al 2011 ci sono stati circa 45mila riti in meno. Solo nel 2012 si è segnalato un piccolo aumento: 2mila 300 matrimoni in più rispetto all’anno precedente, dovuto però alle nozze di cittadini stranieri.

Accanto ad un calo generalizzato dei matrimoni nel nostro Paese, ormai da più di un trentennio, ogni anno si archiviano circa 50mila pratiche di divorzio. Nel 2013 le separazioni hanno toccato quota 90mila e, di queste, ben l’84 per cento sono avvenute in modo consensuale. Una tendenza, questa, colta dal legislatore che ha inteso semplificare le modalità per il divorzio, oltre ad accorciare i tempi.

Un'accelerazione che però viene contestata dai centristi della maggioranza. Se la tutela della famiglia resta "un obiettivo primario", argomenta il Nuovo centrodestra, questo non significa che la famiglia stessa si difenda meglio ostacolando l'accelerazione dei tempi tecnici per divorziare. Insomma, lo spirito del ddl sul divorzio breve è "condivisibile", mentre non lo sono affatto per l'Ncd "soluzioni o ipotesi legislative estreme, quale quella dell'introduzione del divorzio immediato che, invece, ridurrebbe il matrimonio ad un contratto in prova", spiegano le senatrici di Area popolare Laura Bianconi e Federica Chiavaroli.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza