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Corruzione: Lupi sotto assedio ma non molla, 'vado avanti'

18 marzo 2015 | 20.16
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Il Nuovo centrodestra fa quadrato attorno al suo ministro: "Maurizio è una persona onesta, lo sosteniamo, ha la nostra piena fiducia". Lungo colloquio al Viminale con Alfano che gli ribadisce pieno appoggio. Renzi tace, resta l'imbarazzo nel Pd e si temono nuovi sviluppi dell'inchiesta che possano compromettere la posizione del leader ciellino. Venerdì l'informativa alla Camera

Angelino Alfano e Maurizio Lupi
Angelino Alfano e Maurizio Lupi

''Sono tranquillo, il govermo mi appoggia sicuramente'', assicura Maurizio Lupi quando arriva a Montecitorio nel primo pomeriggio per il question time. Travolto dallo scandalo delle tangenti per le Grandi Opere, il ministro delle Infrastrutture non molla, convinto della sua innocenza, ma si temono nuovi sviluppi dell'inchiesta giudiziaria che possano compromettere la sua posizione. Tant'è che nessuno, in Transatlantico, a Montecitorio, tra i capannelli dei parlamentari della maggioranza, complice anche il silenzio di Matteo Renzi (che non aiuta a far chiarezza sulla linea del Pd) è in grado di scommettere su un esito positivo della vicenda, perchè resta sempre aperto il ''problema politico'' di un sottoposto al fuoco di fila delle indiscrezioni stampa sul suo coinvolgimento nel sistema Incalza.

L'informativa alla Camera dovrebbe tenersi entro il fine settimana, forse venerdì, e Lupi, racconta chi ha avuto modo di sentirlo in queste ore, non pensa affatto alle sue dimissioni, anche perchè non risulta iscritto nel registro degli indagati e non c'è nulla di accertato dal punto di vista penale. In casa Ncd confidano nel buon senso del Pd e considerano la situazione tutta in divenire. Il partito, infatti, Angelino Alfano in testa, fa quadrato attorno al ministro dei Trasporti. ''Lupi è una persona perbene e onesta è questo è il punto di partenza, noi lo sosteniamo e abbiamo fiducia in lui'', sottolinea il leader di Ncd. Un sostegno che Alfano avrebbe ribadito anche durante un lungo faccia a faccia al Viminale con Lupi al termine del question time.

Per gli 'alfaniani' basterà chiarire in Parlamento, ma nel Pd c'è forte imbarazzo. Anche oggi Renzi preferisce non pronunciarsi e questo indebolisce sempre di più con il passare delle ore la poltrona al dicastero dei Trasporti. Si torna a parlare di un 'piano B', se la situazione dovesse precipitare: il premier penserebbe a un 'tecnico' da mettere al posto di Lupi (continua a girare la candidatura di Raffaele Cantone), ma tutto è da vedere.

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