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Parlamento: su revoca vitalizi per condannati si decide il 15 aprile

26 marzo 2015 | 19.45
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Nel vertice di Grasso e Boldrini con i questori si è fissata la deadline per votare sulle diverse proposte. Resta il nodo se basti una delibera o se sia necessaria una legge.

Pietro Grasso e Laura Boldrini - (Foto Infophoto)
Pietro Grasso e Laura Boldrini - (Foto Infophoto)

Sulla revoca dei vitalizi ai parlamentari condannati per reati gravi saranno gli uffici di presidenza di Camera e Senato, separatamente, a pronunciarsi il prossimo 15 aprile. Nella riunione di oggi a Montecitorio, durata circa un'ora e mezza, dei presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, con i rispettivi questori, si è deciso di approfondire le questioni poste dagli otto giuristi interpellati per un parere (ad uno dei quali, quello di Cesare Mirabelli, ha risposto per iscritto Grasso in persona) e di pervenire per quella data a delle proposte di delibera da mettere eventualmente ai voti.

Il punto centrale su cui ci si sarebbe concentrati nella riunione è se intervenire con una delibera (che è la fonte normativa dei vitalizi nell'autonomia delle Camere) o con una legge. L'incontro è stato introdotto dagli interventi di Grasso e Boldrini ai quali sono seguite le osservazioni dei questori, anche alla luce del fatto che gli ultimi pareri degli otto giuristi interpellati sono stati resi disponibili per tutti i sei questori soltanto ieri.

Laura Bottici, questore di palazzo Madama (M5S) non ha nascosto il timore che, aldilà del favore di facciata alla riforma, poi la questione dello strumento normativo sia solo un pretesto per allungare i tempi: "Se si decide che basta una delibera, facciamola. Se invece deve essere una legge, allora però mi aspetto una commissione in sede deliberante...".

Per Gregorio Fontana (Fi), questore a Monetcitorio, invece, la questione va approfondita bene "perché sarebbe grave se proprio noi prendessimo decisioni suscettibili di censure sotto il profilo costituzionale". Il collega Paolo Fontanelli (Pd) sottolinea che l'obiettivo è di "arrivare ad una soluzione che sia sostenibile giuridicamente".

In ogni caso, il 15 aprile in Consiglio di presidenza al Senato e all'Ufficio di presidenza della Camera verranno formalizzate le proposte di delibera e l'intenzione è di arrivare al voto. A quel punto, la decisione sarà presa a maggioranza, indipendentemente da ciascun organo, per essere operativa senza necessità di ulteriori passaggi.

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