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Destra: ex An, torniamo uniti contro egemonia Salvini

28 marzo 2015 | 18.38
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Dieci sigle della galassia aennina e non si ritrovano al convegno organizzato da Storace e Rauti 'Verso la Terza Repubblica' per parlare di futuro. Il coro è unanime: "Serve una casa comune, non facciamoci fregare dal populismo della Lega che sta colmando il vuoto lasciato da noi". Niente divisioni, dunque, si riparte dalle regionali, sostenendo la corsa di Fratelli d'Italia

Convegno 'Verso la Terza Repubblica' con 10 sigle di ex An
Convegno 'Verso la Terza Repubblica' con 10 sigle di ex An

''Il Paese ha bisogno di una nuova destra, questo è poco ma sicuro, e dobbiamo ripartire sostenendo Fratelli d'Italia alle prossime regionali'', avverte Francesco Storace. ''Salvini è un potenziale alleato, ma non può egemonizzare tutta la nostra area di riferimento, dobbiamo creare una 'casa comune di tutti', una destra plurale, a cominciare da Fdi'', gli fa eco Gianni Alemanno. ''Salvini non ha una storia di destra, lancio un appello a tutta quella destra sommersa per strapparla dal fiume carsico in cui è scivolata: avviamo un nuovo cantiere, di idee e progetti'', è l'esortazione di Isabella Rauti, che aggiunge: ''Per alcuni può essere un ritorno ad Itaca, ma è ora di ritrovarci''. Nella sala congressi del Ripetta Residence si ritrova la destra che fu, ben 10 sigle, a discutere di 'Terza Repubblica', futuro e alleanze.

Sul palco tanti big di An, ex colonnelli, ministri e parlamentari, specialmente quelli della destra di governo berlusconiana. Un solo convitato di pietra: Matteo Salvini. Il coro è unanime: ''Basta dividerci in mille rivoli, non facciamoci fregare dal leader di questa Lega populista, tutta slogan e proclami, che sta colmando il vuoto lasciato da noi a destra''. Silvano Moffa è categorico: ''Dobbiamo andare oltre quello che oggi rappresenta Salvini, non possiamo certo essere in antitesi a lui...''.Carmelo Briguglio non ha dubbi: "Stato, Nazione e tradizione sono tre idee di fondo che Salvini non ci potrà rubare mai e da lì dobbiamo ripartire''.

La diaspora insegna, bata divisioni, ripartiamo tutti insieme, è il messaggio lanciato a Giorgia Meloni. Adolfo Urso è chiaro: ''Fdi è un punto da cui ripartire, non sufficiente ma necessario".Non c'è spazio per amarcord e nostalgie del passato. Molti anziani in platea, ma nemmeno un fazzoletto tricolore. A memoria storica c'è solo banchetto coperto da una vecchia bandiera di An con la Fiamma in basso, alcuni libri e copie del 'Giornale d'Italia' di un tempo.

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