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Corruzione: voto su blog Grillo blocca dialogo con Pd, tensione in M5S

31 marzo 2015 | 20.09
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Alcuni grillini contro "l'ingerenza del direttorio". Crimi getta acqua sul fuoco: "Rete ha fugato dubbi". E c'è chi accusa: "dov'è la certificazione delle votazioni promessa per gennaio?".

Senatori M5S a Palazzo Madama
Senatori M5S a Palazzo Madama

Il referendum sul blog di Beppe Grillo al ddl anti-corruzione asfalta il tentativo di dialogo tra il Pd e il M5S, che domani voterà contro il provvedimento giunto al voto finale del Senato. La risposta della base chiamata al voto da Beppe Grillo non lascia spazio a dubbi, arriva poco dopo le 19 con un responso plebiscitario: l'80,3% è contrario e stoppa il ddl Grasso. Ma tra i 5 Stelle c'è tensione, soprattutto tra i due rami del Parlamento. Perché in molti, al Senato, non hanno gradito "l'ingerenza, dei colleghi della Camera in generale e del direttorio in particolare - spiega un senatore - apertamente contrario a un voto a favore del ddl".

Il riferimento è alla ferma presa di posizione di Luigi Di Maio, che nei giorni scorsi aveva invitato Grasso a togliere il suo nome da un provvedimento 'svuotato' nei contenuti, ma anche al tweet di Carlo Sibilia, oggi a votazioni in corso: "Può la causa del problema proporne la soluzione? #anticorruzione". Non solo. Il timore è che il referendum, arrivato a votazioni in corso nell'Aula del Senato, "ci abbia fatto passare per i soliti incapaci. La Rete chiamata a decidere per il voto finale - si sfoga una senatrice - mentre noi eravamo in Aula alle prese con il voto su emendamenti e singoli articoli? Siamo alle comiche o poco ci manca".

Getta acqua sul fuoco il senatore Vito Crimi. "Il referendum? - dice all'Adnkronos - Una parte di noi voleva la lotta dura, un'altra era per l''accontentiamoci'. Con il voto della base abbiamo fugato ogni dubbio", taglia corto. Ma la tensione c'è ed è tangibile. Oltretutto c'è chi fa notare che non è mai partita la certificazione esterna dei voti sul blog. "Quando è stato nominato il direttorio - fa notare una fonte parlamentare - c'era stato assicurato, in assemblea congiunta, che a gennaio sarebbe partito il servizio, affidato a una società norvegese. Son passati mesi e non ce n'è traccia". Dubbi sul responso della Rete? "A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina".

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