Il sottosegretario alla presidenza potrebbe anche non essere un volto noto, nel totonomi Lotti e anche la Manzione. Al ministero delle Regioni i Por, ma i fondi Ue restano a Delrio.
Ai Trasporti e Infrastrutture Graziano Delrio, alle Regioni una esponente di Ncd tra Dorina Bianchi e Federica Chiavaroli, alla presidenza del Consiglio un uomo (o una donna) di assoluta fiducia del premier anche non necessariamente pescato tra i più noti del 'giglio magico'. Matteo Renzi ha sostanzialmente chiuso il dossier 'maquillage' del governo (per non utilizzare l'odiata parola rimpasto). Come promesso, il premier ha messo in poco tempo la caselle a posto per permettere a un dicastero considerato chiave per la ripresa di riprendere a marciare a pieno ritmo.
La formalizzazione delle nuove nomine è davvero imminente, forse entro domani pomeriggio la 'pratica' potrebbe essere chiusa con il necessario passaggio al Quirinale. Il nuovo ministro dei Trasporti sarà Graziano Delrio, oggi gli ultimi dubbi residui sarebbero stato tutti fugati. Tanto che il dossier su cui lavora a palazzo Chigi il premier (tra riunioni con Giuliano Poletti e altri incombenze) ormai non sarebbe non più quello sui Trasporti ma quello della presidenza del Consiglio.
Quella di sottosegretario alla presidenza è una casella chiave, che Renzi ovviamente conta di riempire con un uomo di sua stretta fiducia. O, perchè no, con una donna. Nel 'borsino' il nome di Luca Lotti (già oberato da incombenze 'chiave') viene sempre quotato ma, nelle ultime ore, si farebbe strada anche l'ipotesi di chiamare una "figura esterna" alla cerchia dei nomi già fatti. 'Out' sarebbero quindi Matteo Richetti e Lorenzo Guerini. Mai stati realmente in corsa altri come Ettore Rosato o Debora Serracchiani, men che meno l'ipotesi di coinvolgere Maria Elena Boschi. La scelta è più che mai nelle mani di Renzi, ma una soluzione "esterna" potrebbe per esempio essere quella di 'promuovere' Antonella Manzione, attuale capo del Dagl di palazzo Chigi. (segue)
(Adnkronos) - Posto che quello di sottosegretario alla presidenza è ruolo di assoluta fiducia di Renzi, che Delrio è ormai in viaggio verso Porta pia (sede del ministero dei Trasporti), resta la casella del ministero da affidare a Ncd. Ieri Renzi nel colloquio con Angelino Alfano e Lupi è stato chiaro: "Datemi voi il nome, meglio di una donna. Altrimento scelgo io". Una richiesta, posta in termini ragionevoli e non certo sotto forma di aut aut, che ha spiazzato i centristi che pensavano invece a Gaetano Quagliarello come ministro.
Ma la pratica ministero si è impantanata sulla soglia di casa Ncd anche per un altro motivo: Renzi ieri avrebbe anche con chiarezza spiegato ai centristi che in ballo ci sarebbe stato il ministero delle Regioni ma senza la delega sui fondi Ue, che il premier pensa di lasciare nelle mani di Delrio. Unica concessione al nuovo dicastero delle Regioni, una piccola parte dell'attuale portafoglio di Delrio: quello sui fondi che riguardano i piani delle regioni (i Por).
Dopo qualche tensione, nel pomeriggio Quagliariello ha fatto un passo indietro, anche se non senza polemica ("ritengo che il mio partito debba interrogarsi sul tipo di dicastero eventualmente da assumere" considerando che "siamo un partito nato non per riempire caselle"). A questo punto, la corsa per entrare nel governo in Ncd è a due: Dorina Bianchi (che ha seguito da vicino la pratica riforme in commissione a stretto contatto con Maria Elena Boschi) e Federica Chiavaroli (una delle firmatarie dell'appello pro Mattarella ai tempi delle tensioni nell'Ncd sul Quirinale). Sarebbero fuori, invece, Valentina Castaldini e Rosanna Scopellitti.