Dopo la riunione del Comitato per le alleanze, vis a vis tra il Cav e il suo (ex?) braccio destro. La scelta del nome per le regionali sarà presa in una nuova riunione
Dopo la riunione del tavolo nazionale di Fi sulle regionali, concentrato soprattutto sul nodo della Toscana con le tensioni tra 'lealisti' e 'verdiniani', ci sarebbe stata un'appendice. Ovvero un faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e Denis Verdini, nello studio dell'ex premier a palazzo Grazioli. Nessuno sa cosa si siano detti a quattr'occhi il leader azzurro e il principale artefice del patto del Nazareno. Ma, durante il 'tavolo sulle alleanze' (cui erano presenti, oltre al Cav e Verdini, Altero Matteoli, Renato Brunetta, Paolo Romani, Denis Verdini, Sestino Giacomoni, Massimo Parisi e Marco Marin, assente solo Debora Bergamini), ci sarebbe stato un confronto molto franco sul futuro governatore nella regione rossa.
Verdini e Parisi si sarebbero lamentati di alcuni articoli di giornale che parlano della fine dell'era Verdini e del suo isolamento in Toscana e a livello nazionale. Il senatore avrebbe chiesto conto di questi retroscena e sarebbero state consegnate copie degli articoli 'incriminati' come prova degli attacchi a freddo nei suoi confronti.
Berlusconi avrebbe cercato di minimizzare e sottolineato che non bisogna badare alle ricostruzioni giornalistiche. I giornali fanno così, accordiamoci sul miglior candidato possibile, fatemi dei nomi, sarebbe stato il ragionamento dell'ex premier. Da qui la richiesta di riaggiornarsi: rivediamoci e riprendiamo la discussione la prossima volta. In serata Verdini precisa con una nota alcune ricostruzioni stampa sul suo vis a vis con il Cav: ''Apprendo con interesse e stupore di aver detto frasi in realtà mai pronunciate, al di là dei toni accesi, frutto di un confronto fra me e il presidente Berlusconi come sempre ispirato alla massima franchezza e lealtà".