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L.elettorale: Ap a Renzi, 'no strappi' e per Boschi prematuro parlare di fiducia

18 aprile 2015 | 19.56
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L'ipotesi di ricorso al voto di fiducia sulla legge elettorale accende il dibattito politico. Fitto avverte, italiani non mangiano pane e Italicum. Grillo, se si fanno riforme chiederlo a chiaroveggenti

L.elettorale: Ap a Renzi, 'no strappi' e per Boschi prematuro parlare di fiducia

E' il ricorso al voto di fiducia sull'Italicum ad accendere ancora una volta il dibattito politico. A dar fuoco alle polveri ci pensa Maurizio Lupi, neo capogruppo di Area Popolare, stamattina a Milano per un convegno organizzato da Ncd: 'Sulla legge elettorale bisogna "evitare la fiducia e anche il voto segreto", in modo che "si misuri se il Pd e la maggioranza ci sono per approvare l'Italicum". "Saremo leali", assicura l'ex ministro alfaniano, ma avverte: "Se nel Pd non c'è più questa maggioranza il problema credo, lo ha detto anche Matteo Renzi, non sarà di cercare chissà quanti altri gruppi di responsabili ma sarà constatare che non c'è più una maggioranza che possa governare il Paese".

Pronta la replica del ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, che getta acqua sul fuoco: "E' prematuro parlare di fiducia''. Per poi ribadire, però, che una nuova legge elettorale resta una priorità e un ''provvedimento centrale'' per l'agenda del governo e per il Paese. Lupi non molla, convinto che, "come al solito, il Pd sta giocando una partita tutta al suo interno. L'Italia ha bisogno di una legge elettorale presto, che sia nuova e moderna. E' per questo che appoggiamo l'Italicum, ma diciamo anche al presidente Renzi che le riforme non si fanno sui ricatti di una maggioranza o di una minoranza e che al governo non c'è un monocolore del Pd". Altro motivo di tensione è il Senato elettivo. La Boschi ribadisce che si tratta di "un punto chiave della riforma".

Coglie la palla al balzo Lorenzo Cesa, segretario nazionale Udc "evitare prove di forza significa rafforzare la maggioranza. Anche per riavvicinare i cittadini alla politica è bene consentire loro di eleggersi direttamente i propri rappresentanti al Senato". Dopo l'apertura di Matteo Renzi su eventuali modifiche alla riforma costituzionale, la minoranza Dem resta alla finestra per vederci chiaro. Dalle opposizioni si fa sentire Forza Italia con Raffaele Fitto, che avverte: "Qualcuno, nel ceto politico, deve essersi convinto che gli italiani mangino "pane e italicum". Intendo dire che il governo sbaglia agenda, e fanno male le opposizioni quando cadono in questo gioco". Per il M5s, invece, è Beppe Grillo a provocare: "La legge elettorale sarà approvata così com'è? E' una cosa da chiedere ai chiaroveggenti...".

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