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**L.elettorale: Speranza, fiducia sarebbe errore e violenza a Parlamento**

26 aprile 2015 | 15.39
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"Il premier sbaglia a legare il destino del governo alla legge elettorale" ma "questo è il mio governo e voglio sostenerlo". Il leader di Area Riformista conferma dimissioni da capogruppo a Montecitorio: "Le mie idee vengono prima delle poltrone"

Roberto Speranza - (Infophoto)
Roberto Speranza - (Infophoto)

Mettere la fiducia sulla legge elettorale "sarebbe un errore madornale e una violenza enorme al Parlamento". Roberto Speranza, ospite di Lucia Annunziata a In mezz'ora, su Raitre, non nasconde la preoccupazione sull'ipotesi che il governo possa porre la questione di fiducia sull'Italicum. "Penso che Renzi stia commettendo un errore molto grave nel procedere con questo testo, senza nessuna modifica", sottolinea il leader di Area riformista.

L'ex capogruppo del Pd non si sbilancia su quanti deputati possano votare contro la fiducia, anche perche' il governo non ha ancora fatto capire come vuole procedere. Quanto alla sua posizione personale sul voto in aula, Speranza replica: "Dimettendomi ho detto che io sarei rimasto leale al mio partito. La fiducia -insiste- sarebbe un errore drammatico'', perche' "ritengo sbagliato legare il destino del governo al destino della legge elettorale", ma "questo è il mio governo e io voglio sostenerlo".

Ma "se io oggi dicessi 'voto la fiducia' - ha proseguito l'ex capogruppo del Pd - starei probabilmente dicendo a Renzi 'ok, metti la fiducia'. Io sono leale e voglio esserlo fino in fondo ma Renzi non deve mettere la fiducia, sarebbe un errore gravissimo verso il Parlamento sarebbe una violenza che non ci possiamo permettere". Nessun margine, invece, sul suo ruolo di capogruppo a Montecitorio: "Confermo le mie dimissioni. Non ci sono stati fatti nuovi che mi possano aver indotto a ripensarci. Credo che le idee politiche debbano venire prima delle poltrone", rimarca. "Mi sono trovato a un bivio e ho dovuto scegliere, restare capogruppo e negare le mie idee o difenderle ma rinunciando a un incarico'', spiega.

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