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Campania: Sommese, Udc sceglie di tornare indietro, io vado avanti

29 aprile 2015 | 15.47
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Dopo la scelta dell'Udc di presentare una lista separata da Ncd alle elezioni del 31 maggio, sancendo di fatto una spaccatura in Area Popolare, l'assessore lascia il partito di cui era coordinatore regionale, e all'AdnKronos dice: "Con la 'Campania Popolare' continuiamo a lavorare per un processo di aggregazione che ha ottenuto successo già in grandi Comuni e nelle città metropolitane"

Pasquale Sommese, assessore regionale al Turismo della giunta Caldoro
Pasquale Sommese, assessore regionale al Turismo della giunta Caldoro

"Non sarò più il coordinatore dell'Udc, ma resto coordinatore di un'idea che porto avanti con convinzione. Io continuo a lavorare per questo progetto, insieme al coordinatore di Ncd Gioacchino Alfano, e ai tanti che ci credono. Non devo essere io a giustificarmi, piuttosto deve farlo chi ha scelto di tornare indietro". Così all'AdnKronos l'assessore regionale al Turismo della giunta Caldoro e già coordinatore regionale Udc in Campania Pasquale Sommese, chiarisce i motivi che lo hanno portato a lasciare il partito dopo la scelta dell'Udc di presentare una lista separata da Ncd alle prossime elezioni regionali in Campania.

Sommese, per il quale "la spaccatura ormai più che un'ipotesi è un dato di fatto", chiarisce di aver lasciato l'Udc ma smentisce un suo passaggio in Ncd: "Su questo voglio essere chiaro. Non c'è nessun mio passaggio in Ncd ma se l'Udc con De Mita sceglie in Campania di andare da solo e sospendere il percorso di aggregazione in Area Popolare che abbiamo portato avanti con convinzione in tutti questi mesi, ottenendo un grande successo nei grandi Comuni e nelle città metropolitane, io vado avanti: a pochi giorni dalle elezioni andare a spiegare all'elettorato e a chi ci ha creduto che in questi mesi abbiamo scherzato mi sembra assurdo e incomprensibile".

"Non ci si può svegliare all'ultimo momento e chiedere di annullare un progetto in cui crediamo. Un ostacolo territoriale non può frenare un progetto: con la 'Campania Popolare' continuiamo su questa strada per rafforzare un processo che c'è già. Il 31 maggio, dopo le elezioni, vedremo chi aveva avuto ragione e se territori ci incoraggiano a proseguire".

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