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Expo: Save The Children porta l''odore di guerra' Renzi venga a sentirlo

30 aprile 2015 | 19.10
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Claudio Tesauro, presidente di Save The Children, porta all'Expo una provocazione, una sfida (Video). Nel padiglione, il solo all'intero del sito espositivo di una ong (inaugurerà il 5 maggio, ma da domani sarà aperto), tutti potranno sentire l'odore della guerra, messo a punto da uno dei più importanti "nasi", Maurizio Cerizza. Una esperienza alla quale Tesauro, in un'intervista all'Adnkronos, invita il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che domani sarà nel sito espositivo per aprire ufficialmente la manifestazione universale.

Claudio Tesauro, presidente Save The Children
Claudio Tesauro, presidente Save The Children

di Maria Elena Molteni - "La povertà puzza di rancido ed è la stessa, se si entra in una capanna africana, o in una casa del Bangladesh o dell'America del Sud. La memoria di questo odore me la porto sempre dietro". Claudio Tesauro, presidente di Save The Children, porta all'Expo una provocazione, una sfida. Nel padiglione, il solo all'interno del sito espositivo di una ong (inaugurerà il 5 maggio, ma da domani sarà aperto), tutti potranno sentire l''odore della guerra' , messo a punto da uno dei più importanti "nasi", Maurizio Cerizza. Una esperienza alla quale Tesauro, in un'intervista all'Adnkronos, invita il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che domani sarà nel sito espositivo per aprire ufficialmente la manifestazione universale. Renzi, che "ha una caratteristica, dimostrata per tutto questo periodo da premier: apprezza chi fa le cose. E Save the Children fa le cose e le fa in maniera sostenibile, efficiente, puntuale e organizzata" sottolinea Tesauro. Ecco allora al suo indirizzo l'invito: "Venga nel nostro padiglione a 'sentire l'odore della guerra'".

Il padiglione di Save The Children è un villaggio, 'Be the Change': noi crediamo, in linea con la Carta di Milano, che ciascuno di noi può essere protagonista del cambiamento. Pensiamo che esistono tanti modi per intervenire, per cambiare le sorti del futuro di milioni di bambini che oggi lo vedono a rischio".

Per quanto riguarda il padiglione, spiega il presidente, "il terreno ci è stato offerto da Expo. Gli organizzatori avevano visto negli anni scorsi quello che avevamo fatto con il lancio della campagna Everyone: avevamo deciso di presentarla, invece che la solita conferenza stampa, con l'apertura di un villaggio itinerante che in maniera interattiva chiariva cosa intendeva fare Save the Children nel mondo". Si trattava "di un villaggio costruito con materiale semplice, ferro e legno, quindi che poteva idealmente riprendere quello che potevamo trovare in un villaggio africano e spiegare in maniera interattiva come operiamo. Insomma un'idea di divulgazione e un momento finale di raccolta dove chi vuole può fare una donazione".

"Da Expo - ricorda Tesauro - sono venuti e sono rimasti affascinati: ci hanno chiesto se potevamo ripeterlo a Milano durante l'esposizione. Non è stata una scelta facile. Ne abbiamo discusso perché, anche avendo lo spazio gratis, il costo di realizzazione, e soprattutto di gestione, non è banale. Ne abbiamo parlato con molti dei nostri abituali stakeholders che si sono offerti immediatamente di sostenerci. Un'operazione, dunque, per noi a costo zero, ma sarà un momento molto bello e qualificante". Tra l'altro "il tema di expo è proprio la nutrizione che per noi rappresenta uno dei pilastri dei nostri programmi".

"Il padiglione sarà bellissimo - assicura Tesauro - perché l'idea è quella di condurre il visitatore attraverso le nostre attività". Una di queste prevede l'abbinamento, attraverso la propria data di nascita, ad un alter ego "che rappresenta noi stessi se fossimo nati in un altro paese. Una identità diversa per capire come sarebbe stata facile o difficile la vita se si fosse nati in un paese in via di sviluppo. Interattivamente si verrà portati in un percorso dove si potranno fare delle scelte. Ad esempio, se ci si sente male che si fa, si va in ospedale?".

A questo si aggiunge appunto l'esperienza sensoriale dove il nostro partnter importante è Olfaction: "lavorare con loro nel villaggio era una occasione meravigliosa. Abbiamo lavorato su un odore di accoglienza che accompagna gli ospiti nel villaggio, e su una cosa più innovativa e sfidante: l''odore della guerra'. Era difficile immaginare quale odore potesse avere la guerra. E' stato utilizzato uno dei migliori nasi in circolazione per individuare quello che poteva essere l'odore della guerra ed è veramente - chiosa - l'odore della guerra".

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