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M5S: sale nei sondaggi ma tv torna a dividere, parola a Grillo e Casaleggio

05 maggio 2015 | 18.11
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Malumori tra i parlamentari per alcune presenze in video: da L'Arena a Ballarò, cade il muro dei talk show. Il movimento si interroga sulla scelta delle presenze sul piccolo schermo, la questione sarà sottoposta a Grillo e Casaleggio alla marcia per il reddito minimo.

FOTO RAVAGLI/INFOPHOTO - INFOPHOTO
FOTO RAVAGLI/INFOPHOTO - INFOPHOTO

Tv croce e delizia del M5S. Che, dopo vari 'stop and go', ha deciso di tornare al dibattito televisivo, un tempo rigorosamente vietato dal codice di comportamento degli eletti 5 Stelle. Un divieto che costò addirittura il primo cartellino rosso in Parlamento: a incassarlo il senatore Marino Mastrangeli, espulso per aver ceduto al fascino del piccolo schermo, ospite di Barbara D'Urso mentre i colleghi erano riuniti in assemblea.

La storia del Movimento e della tv continua a procedere a singhiozzo, anche oggi che le apparizioni televisive sembrano ormai definitivamente sdoganate. Una scelta vincente, stando almeno ai sondaggi che vedono il M5S in costante crescita. Qualche settimana fa, i senatori si accaloravano per il 'monopolio' dei colleghi della Camera sulle ospitate tv: erano per lo più ad appannaggio dei deputati, in particolare del direttorio voluto da Grillo e Casaleggio. Ma anche oggi, nonostante una più equa distribuzione delle presenze, il Movimento torna a discuterne. E a chiedere ai due cofondatori una parola definitiva sulla questione.

Nel mirino una serie di partecipazioni ritenute, da alcuni, troppo strong. Nulla di personale verso i protagonisti, assicurano i ben informati, ma qualcuno non avrebbe gradito la presenza di un parlamentare 5 stelle, Alfonso Bonafede, all'Arena di Massimo Giletti, né tantomeno quella di Paola Taverna nello studio di Ballarò. Una presenza, la sua, che ha infranto un'altra regola aurea del Movimento: nei talk show i grillini devono essere collegati rigorosamente dall'esterno, fuori studio per evitare l''effetto pollaio'. Ma anche questo paletto sembra ormai solo un lontano ricordo.

E così si fa spazio il timore che si stia cedendo un po' troppo. "Se un tempo la tv era bandita - spiega un parlamentare - poi si è passati alla scelta di poche trasmissioni selezionatissime. Ora invece si guarda sempre meno alla qualità, tra qualche giorno ci ritroveremo nel salotto della D'Urso... Il rischio è questo". D'altro canto, però, ci sono i sondaggi che vedono il Movimento in costante crescita, e che sembrano premiare la scelta, sofferta, di tornare in tv.

Da qui le due le linee su cui sembrano dividersi i 5 Stelle, tra chi spinge per arrivare anche a un pubblico tradizionalmente ostile ai grillini -vedi la stessa D'Urso- e chi invece è per mantenere ferma la barra per quanto possibile: trasmissioni selezionate e mai nei salotti dei talk show.

Qualcuno, tra i fedelissimi, sarebbe intenzionato a sottoporre la questione a Grillo e Casaleggio, magari approfittando del 'gran ritrovo' di sabato per la Perugia-Assisi del M5S. "Almeno avremo una parola chiara una volta per tutte", dice un senatore che punta il dito contro il responsabile comunicazione dei Cinque Stelle a Palazzo Madama, l'ex gieffino Rocco Casilino: "Fosse per lui ci manderebbe anche al Grande Fratello, ma a debita distanza dal confessionale".

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