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Centrodestra: divisioni su progetto Fitto, Romano vuole chiarezza su linea

21 maggio 2015 | 18.48
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Tornano falchi e colombe. Malumori sui tempi e i contenuti della proposta lanciata dal leader dei ricostruttori. Il senatore Ruvolo avverte: "Voglio capire qual è il futuro della nuova Associazione dei 'Conservatori' e, soprattutto, qual è la prospettiva politica''.

Saverio Romano
Saverio Romano

Acque agitate in casa Fitto. I 'ricostruttori', raccontano, non avrebbero ancora deciso il d-day per annunciare la costituzione dei gruppi parlamentari autonomi: i falchi (Maurizio Bianconi in testa) spingono per lasciare Silvio Berlusconi subito, mentre le colombe, guidate da Saverio Romano, invitano a rompere un minuto dopo il voto di primavera, perchè preferiscono attendere le elezioni (visto che i sondaggi danno per scontato un flop di Forza Italia) e, soprattutto, vogliono capire quanti voti riuscirà a ottenere la lista 'Oltre Fitto' a sostegno di Francesco Schittulli in Puglia.

Le divisioni, secondo le ultime indiscrezioni raccolte in Transatlantico, a Montecitorio, non si limiterebbero solo ai tempi del redde rationem, ma anche ai contenuti della nuova proposta politica lanciata dall'ex ministro pugliese, che domani farà il suo debutto europeo con i Tories: fino al 23 maggio guiderà una delegazione della sua associazione all'assemblea dei Conservatori e riformisti europei in Gran Bretagna, mentre il 26 maggio è previsto un convegno a Roma con ospiti il capogruppo e il vicecapogruppo dell'Ecr al Parlamento Europeo.

Ad alcuni non sarebbe piaciuta l'accelerazione di Fitto fatta in questi giorni con l'annuncio in pompa magna all'Hotel Nazionale dell'Associazione 'Conservatori e riformisti'. Molti, infatti, hanno notato l'assenza alla conferenza stampa di presentazione proprio del siciliano Romano e alcuni suoi fedelissimi, come il deputato calabrese Giuseppe Galati e il senatore Giuseppe Ruvolo. Mancavano anche i senatori Antonio Scavone e Giuseppe Compagnone. Sia alla Camera che al Senato, l'ala più moderata avrebbe espresso più di qualche perplessità sul percorso che, secondo Fitto, dovrebbe portare alla costruzione di un nuovo modello di centrodestra. E anche sul ruolo che si starebbe ritagliando Daniele Capezzone.

Si complica scouting in Parlamento per gruppi - Ruvolo, non convinto del progetto

(Adnkronos) - Nessun dubbio tra i 'ricostruttori' sulla necessità di costruire un'alternativa credibile a Matteo Renzi, i dubbi sorgono, però, sulle "modalità" e sulla "prospettiva politica". ''Senza un progetto organico dove andiamo?'', si chiedono le colombe, che insistono: ''Perché accelerare, parlando di partito dei conservatori sul modello dei Tories, se poi non ci sono i contenuti aggreganti?". Da qui, raccontano, le difficoltà di Fitto a far quadrare i numeri soprattutto a Montecitorio, dove il suo entourage conta su 15 deputati (di cui 6 pugliesi guidati dal fedelissimo Nuccio Altieri, esclusi Francesco Sisto ed Elvira Savino), mentre a palazzo Madama farebbe affidamento su almeno 11 senatori: anche qui 6 pugliesi, più 3 campani, la veneta Cinzia Bonfrisco e il lombardo Lionello Marco Pagnoncelli. E nell'operazione potrebbero rientrare i popolari per l'Italia di Mario Mauro.

Ruvolo, che oggi ha visto Romano e Galati per decidere il da farsi, è scettico verso la linea Fitto: ''Non sono convinto ancora di questo progetto. Voglio capire qual è il futuro della nuova Associazione lanciata da Fitto e, soprattutto -spiega all'Adnkronos- qual è la prospettiva politica''. A complicare le cose all'ex ministro pugliese, il gelo di questi giorni con Denis Verdini e anche un problema tecnico: secondo il regolamento di Montecitorio e una prassi consolidata, i 'ricostruttori' potrebbero ottenere una deroga alla soglia necessaria per costituire un gruppo alla Camera (20 parlamentari) solo se avessero un proprio simbolo elettorale già utilizzato nelle precedenti politiche e presentato in tutte le circoscrizioni, ma allo stato ne sono sprovvisti, a meno che non glielo 'presti' qualcuno.

Intanto, sarebbero corteggiati almeno una decina di deputati dagli emissari di Fitto: si sarebbe fatto forte il pressing sugli ex di An, come Massimo Corsaro, fuoriuscito da Fdi e i 'tosiani' guidati da Matteo Bragantini. Contatti ci sarebbero stati anche con gli azzurri Alberto Giorgetti e Fabrizio Di Stefano e Pierpaolo Vargiu di Sc, ma i diretti interessati non avrebbero alcuna intenzione di lasciare i rispettivi partiti.

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