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Campania: appello a voto scrittore De Giovanni, diritto e dovere irrinunciabile

21 maggio 2015 | 15.47
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Lo scrittore napoletano, indicato tra i nomi che il candidato di 'Sinistra al Lavoro' Salvatore Vozza vorrebbe in giunta, in vista del voto del 31 maggio dice all'AdnKronos: "Sono disgustato dai modi con cui è stata condotta la campagna elettorale, si è parlato pochissimo di programmi". E sulla coalizione del Pd aggiunge: "Pur di vincere hanno imbarcato di tutto, la sinistra si riconosce in Vozza non in quelle liste"

(Infophoto)
(Infophoto)

"Io credo che le astensioni al voto saranno tantissime e questo mi rammarica molto, perché il voto è un diritto e un dovere irrinunciabile: l'allontanamento dalla politica può portare all'elezione di qualcuno con poche preferenze". Lo dice all'AdnKronos lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, che in merito alle elezioni regionali del 31 maggio lancia anche un appello ai suoi concittadini a recarsi alle urne. "Credo che andare a votare sia importantissimo: non votare significherebbe non potersi lamentare, perdere il diritto di dire questo posto può essere amministrato diversamente e di poter scegliere. Il voto è il principio base della democrazia, e mi auguro che i cittadini campani si rechino alle urne".

De Giovanni, indicato tra i nomi che il candidato di 'Sinistra al Lavoro' Salvatore Vozza vorrebbe in giunta, commenta anche il modo in cui è stata condotta la campagna elettorale. "Io francamente sono piuttosto disgustato dai toni e dalle modalità con cui è stata condotta questa campagna elettorale: si è parlato pochissimo di programmi e di cosa si intende fare - prosegue - Da questo punto di vista abbiamo preso dagli americani la parte peggiore e cioè la personalizzazione dei contenuti, il basarsi più sulle facce che su quello che dicono. E poi ci sono una serie di problemi difficilmente risolvibili, come la questione degli impresentabili che credo costituiscano un grosso problema".

"A livello nazionale io individuo soprattutto nel centrosinistra una tale ansia di vittoria, una tale necessità di vincere - sottolinea De Giovanni -, da imbarcare anche personaggi che non hanno alcuna neanche lieve identità ideologica con quella parte politica: questo secondo me è il peggior male della politica, che deriva da Berlusconi e dall'antiberlusconismo, e che si è riverberato anche nel post Berlusconi".

"Fermo restando che io sono convinto che Caldoro sia una persona dalla grande onestà intellettuale - aggiunge -, ma che la gente che lo circonda, così come quella dell'altra coalizione lasci seri dubbi, io ritengo che una presenza come Vozza offra una ben maggiore presenzialità identificativa: l'identità della sinistra si riconosce in Vozza e non certo nelle liste di De Luca".

Quanto ai ritardi che si registrano a Napoli, dal porto ancora commissariato a Bagnoli, De Giovanni si dice preoccupato.

"Io sono preoccupato per Napoli: i ritardi che ci sono, oltre che dall'incertezza e dal balbettio politico, credo siano dovuti al fatto che i parlamentari napoletani e regionali non abbiano alcuna forza e voce in capitolo per far valere le ragioni del sud: la divisione delle finanze nello Sblocca Italia ha del vergognoso ed è passato sotto silenzio".

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