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Fi: Berlusconi prepara 'rivoluzione', io king maker nuovo centrodestra

22 maggio 2015 | 20.18
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Big e peones azzurri si interrogano sul successore: "bluffa o fa sul serio?". Dopo le regionali il Cavaliere rinnoverà il partito ma tiene le carte coperte sulla suo erede politico: "Mi piacerebbe indicare un 'delfino', ma allo stato non c'è in giro uno che abbia il mio stesso carisma e bagaglio di voti ottenuti sul campo".

Silvio Berlusconi AFP PHOTO / GIUSEPPE CACACE - AFP
Silvio Berlusconi AFP PHOTO / GIUSEPPE CACACE - AFP

''Il mio successore sarà scelto dal popolo''. Silvio Berlusconi torna a parlare della sua eredità politica e tutti, dentro Forza Italia, si chiedono chi potrà mai essere il successore. Big e peones fanno mille ipotesi. Molti pensano che si tratti solo di una delle solite uscite mediatiche, dal sapore elettorale, per sparigliare le carte e spiazzare chi da tempo lavora per il dopo-Berlusconi, come i 'ricostruttori' di Raffaele Fitto, ma anche chi si professa berlusconiano doc ma guarda oltre. Una sorta di ballon d'essai, insomma, per vedere l'effetto che fa. ''Berlusconi pensa solo a se stesso come erede...'', scherza un parlamentare azzurro di lungo corso, facendo notare che la conferma arriva dalla scelta di andare da Fabio Fazio a 'Che Tempo che Fa'.

I fedelissimi di Arcore tengono le bocche cucite. Quello che trapela è che il Cav sicuramente vuole ritagliarsi il ruolo di padre nobile di un nuovo rassemblement moderato di centrodestra, che non si chiamerà Partito repubblicano (anche perchè l'idea del Grand Old Party è stata accolta con freddezza dagli alleati). Vuole, cioè, restare il king maker di quel che nascerà per colmare lo spazio tra Matteo Salvini e Matteo Renzi. E gli piacerebbe, spiegano fonti parlamentari azzurre, indicare un 'delfino', ma allo stato non c'è in giro uno che abbia il suo stesso carisma e bagaglio di voti ottenuti sul campo in tanti anni di attività politica.

Con quel ''resto al servizio del Paese da bordo campo'' pronunciato ieri, Berlusconi, raccontano, avrebbe voluto mandare un segnale a tutti, soprattutto dentro Fi. Della serie: dopo le regionali cambia tutto, ci sarà una nuova Fi e io per primo sono disposto anche a fare un passo indietro per spirito di squadra, giocando da mediano e non da centravanti, distribuendo palloni pur di mandare il club in rete. Il nodo della leadership, quindi, va ricondotto alla battaglia interna sui futuri assetti di Fi.

(Adnkronos) - Da una parte, c'è chi spinge perché Berlusconi indichi presto un suo successore (se non proprio il leader di una 'nuova cosa a destra', almeno chi prenderà in mano le redini del partito) e attende l'esito del voto di primavera per capire quanto ancora 'tiri' il nome di Berlusconi. E il problema, se mai, sarà il metodo: bisognerà capire, infatti, fanno notare, se il 'delfino' sarà scelto con le primarie (che a Berlusconi hanno sempre fatto venire l'orticaria) o attraverso una nomina. Dall'altra parte, c'è chi, invece, pronostica solo un forte rinnovamento interno, sotto l'ombrello di Berlusconi, che resterebbe l'unico leader riconosciuto, di Forza Italia e della coalizione futura di centrodestra.

Certamente, dopo le regionali, a maggior ragione se Forza Italia dovesse fare un flop elettorale, assicurano fonti azzurre, Berlusconi ''qualcosa farà'', annuncerà la 'rivoluzione azzurra' accennata in questi mesi, ma resta un'incognita la questione dell'eredità. Nessuno, infatti, sa che cosa e chi abbia davvero in mente il Cav. E, guarda caso, l'identikit del successore non è uscito e difficilmente uscirà fuori. Ieri ha parlato di 2-3 persone papabili senza fare nomi. Intanto, circolano varie indiscrezioni. Più che la primogenita Marina, in questo momento utilissima alla causa aziendale, Berlusconi starebbe pensando ad un outsider e qui nasce un altro interrogativo: sarà un politico o un papa nero, un 'esterno' espressione della società civile?

Lara Comi, europarlamentare di Fi, non ha dubbi: ''Secondo me Berlusconi non bluffa sul suo erede. Quando il nostro presidente fa delle affermazioni, sono sempre frutto di una sua profonda riflessione. Sicuramente il leader del centrodestra -avverte- dovrà essere condiviso dai cittadini, dagli elettori: non si autonomina, ma la sua leadership viene riconosciuta dai cittadini e il metodo dobbiamo ancora identificarlo''.

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