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Regionali, slitta a venerdì la presentazione della lista degli 'impresentabili'

26 maggio 2015 | 17.16
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La Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Rosy Bindi, chiamata a mettere nero su bianco i nomi. Pd e Lega: non ci sarà nessuno dei nostri. Vai allo Speciale amministrative

 Rosy Bindi (Infophoto)
Rosy Bindi (Infophoto)

Giovanni Copertino, Fabio Ladisa, Massimiliano Oggiano e Enzo Palmisano: sono i nomi dei quattro candidati per le Regionali in Puglia segnalati dalla Commissione parlamentare Antimafia nell'ambito della verifica sui cosiddetti 'impresentabili'.

L’ufficio di presidenza della Commissione parlamentare Antimafia allargato ai capogruppo si è riunito "per esaminare i risultati della verifica avviata sulla corrispondenza ai requisiti previsti dal proprio codice di autoregolamentazione delle candidature alle prossime elezioni regionali".

La Presidente, Rosy Bindi, "ha illustrato le modalità operative della complessa attività di raccolta delle informazioni, richieste in prima istanza alla Direzione nazionale Antimafia in virtù dei nuovi poteri conferiti dal recente decreto antiterrorismo". Si trattava, spiegano alla Commissione Antimafia, "di effettuare una analisi impegnativa e un delicato lavoro di riscontro preventivo su un totale di oltre quattromila candidati, con il coinvolgimento della Dna delle prefetture e delle procure distrettuali e circondariali per sette regioni chiamate al voto. La Presidente ha riferito sulle difficoltà e i limiti della verifica e ha comunicato i primi risultati".

Per la regione Liguria "non sono emersi casi che rientrano nelle previsioni del codice. Per la Puglia "sono stati riscontrati quattro casi", mentre per la Campania "i dati sono ancora parziali, così come per le altre regioni". L'ufficio di presidenza ha dato mandato alla Presidente Bindi "di completare la verifica entro venerdì prossimo".

"Preso atto che durante la riunione e prima che si concludessero i lavori sono stati divulgati alcuni nominativi", Rosy Bindi "ha stigmatizzato la violazione del segreto, e sottolineato il venir meno delle regole di correttezza e reciproca fiducia tra i membri dell’ufficio di presidenza".

Nel ringraziare la Dna, gli uffici giudiziari e le prefetture per la collaborazione che stanno fornendo, "la Presidente ribadisce l’esigenza di mantenere il massimo riserbo sul lavoro in corso e diffida chiunque dall’utilizzare le attività d’inchiesta e il ruolo istituzionale della Commissione antimafia per diffondere informazioni non suffragate da una verifica ancora in corso".

Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha risposto così ai giornalisti a proposito delle liste dei candidati 'impresentabili': "C'è la legge Severino e quella va applicata". Ma gli "impresentabili" dovrebbero rinunciare? "C'è chi fa le liste e che ha la responsabilità - ha osservato - Poi bisogna dire che la commissione parlamentare antimafia si è data delle regole, un codice di autoregolamentazione. Quindi sono delle indicazioni che dà la politica, sta a chi ha la responsabilità delle liste seguirla, e sta ai cittadini ogni volta l'azione definitiva".

PD - "Nelle liste per le regionali il Partito democratico non ha alcun impresentabile, lo dico con grande chiarezza", ha sottolineato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso di un'intervista all'emittente Canale 21.

"Aspettiamo l'esito" della verifica della Commissione Antimafia "ma per il lavoro che abbiamo svolto sulle nostre liste ritengo che non ci sarà nessun esponente del Pd" ha spiegato anche Lorenzo Guerini a margine della presentazione della Pdl del Pd sui partiti. "Abbiamo applicato il codice etico e in alcune realtà siamo andati anche oltre", ha rimarcato Guerini.

LEGA - Anche la Lega rivendica di non avere 'impresentabili'. "Sono orgoglioso delle mie liste, delle donne e degli uomini della Lega. Se qualcun altro ha candidato gente strana ne risponderà qualcun altro" ha detto il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, oggi a Genova per un'iniziativa elettorale. Quanto alle liste degli alleati, ha aggiunto Salvini, rispondendo alla domanda di un giornalista, "io rispondo delle mie liste. Spero che gli altri abbiano fatto la stessa pulizia".

5 STELLE - La diffusione parziale dei dati è un "pasticciaccio" dovuto, secondo quanto relaziona il capogruppo del Movimento 5 stelle in Commissione, Francesco D'Uva, al fatto che "i lavori sono stati effettuati di fretta, e mancano dei dati su alcune regioni da cui non vengono indicati nomi".

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