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Ap: De Girolamo, manca linea chiara, da 1 giugno lavorerò per futuro

28 maggio 2015 | 19.51
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La deputata assicura: "Mai con il partito della Nazione" e attacca: "In Ncd decidono 4 amici al bar..."

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"Io Ncd l'ho fondata sperando che fosse l'inizio di una nuova fase del centrodestra. Ci sono rimasta, perché lo slogan era 'base per altezza', poi ho capito che le scelte venivano prese da 4 amici al bar... Dal primo giugno avremo molto di cui discutere: chi siamo, dove andiamo e se possiamo farlo ancora insieme. Ora lavoro per fare voti''. Nunzia De Girolamo, ex capogruppo alla Camera di Ap, parla con l'Adnkronos del suo futuro dopo le regionali, ribadendo le critiche alla linea del suo partito sulle prospettive politiche del centrodestra.

L'ex ministro il 2 giugno sarà al Teatro Nuovo di Milano per il lancio del movimento 'I repubblicani' del leghista Marco Reguzzoni, qualcuno parla di un nuovo soggetto politico, con la benedizione del Cav, ma lei precisa: ''A Milano non nasce un partito, è solo un manifesto-appello a tutti coloro che credono in un movimento di popolo alternativo a Renzi e alla sinistra''. Ma "è anche una provocazione per invitare i protagonisti del centrodestra a rinunciare a personalismi e ambizioni per favorire un progetto più grande, realmente rappresentativo del nostro popolo''.

Dove andrà Ap dopo le regionali? "Un partito per sapere dove deve andare -replica- deve avere una linea politica e una identità chiara. Spero che i miei amici la trovino presto'', taglia corto rivolta ai vertici di Ncd, da Alfano a Quagliariello, da Lupi a Lorenzin. Proprio Lupi oggi dice: "Tutti assieme, Berlusconi compreso, dovremmo impedire la nascita di un Partito della Nazione onnicomprensivo". De Girolamo commenta: ''Io non entrerò mai nel partito della Nazione, perchè voglio un centrodestra unito, che parli alla gente e risolva i suoi problemi reali. Ma la mia paura è che la nostra permanenza nel governo Renzi favorisca inconsapevolmente questo partito".

Nostra permanenza nel governo favorisce Partito Nazione - Verdini sarà problema per Bersani e Cuperlo

(Adnkronos) - Non solo, avverte, ma il timore è che ''smarrisca sempre di più gli elettori moderati e liberali di centrodestra, che ci hanno eletto in Parlamento e andrebbero rispettati di più''. Lupi sostiene che se vincessero Caldoro in Campania, Ricci in Umbria e Toti in Liguria "sarebbe un altro segnale che il governo non è un monocolore Pd e aumenterebbe il peso di Ap''. De Girolamo non ci sta: ''Non capisco proprio. Non riesco ad immaginare un governo che si rafforza con la vittoria del centrodestra in queste 3 regioni. Ovviamente, io me lo auguro che si vinca in queste regioni, perchè spero che gli italiani si siano resi conto che dietro le slide e le lavagne di Renzi non c'e' nulla, ma solo illusioni''.

Cosa farà dopo le elezioni di primavera? "Lo ribadisco -replica De Girolamo- la giornata del 2 giugno a Milano, può essere anche un momento di incontro tra Nord e Sud, fra chi crede ancora che sia possibile riunire il centrodestra, i moderati e i liberali, e chi crede in un movimento di popolo e non di capi e capetti''.

Di certo, insiste, non andrà a ingrossare le fila del Partito della Nazione: ''Se Renzi vuol fare il Partito della Nazione, lo faccia pure, ma senza di me''. Non andrà nemmeno con Denis Verdini se questo decidesse di fare un gruppo autonomo a sostegno dei renziani? ''Il problema non è Verdini -ribatte- al massimo Verdini è un problema di Cuperlo, Bersani e della base del Pd, io non sono affatto interessata, perche' alternativa alla sinistra e a Renzi''.

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