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Grillo contro Renzi: "De Luca mostra il vero volto Pd dell'illegalità"

01 giugno 2015 | 12.15
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M5S, Lega e Sel contro l''arroganza' del premier. Serracchiani esulta: vittoria chiara

Grillo contro Renzi:

La vittoria ha moltissimi padri, la sconfitta è orfana. Un aforisma che, anche oggi, sembra trovare conferme tra i protagonisti del confronto politico. Il voto nelle sette regioni chiamate alle urne consegna, numericamente, la vittoria al Pd (5 a 2), ma il risultato mostra letture diverse: la Lega conquista il Veneto con Zaia e consensi diffusi, il M5S diventa la terza forza del Paese e Forza Italia vince in Liguria. Dati che, per gli avversari, segnano l'arresto del Pd guidato da Matteo Renzi. E' sul premier, volato in Afghanistan, che si concentrano le critiche a partire da quelle di Beppe Grillo.

"Dopo i risultati delle elezioni regionali è d'obbligo un post di ringraziamenti. Il primo grazie (di cuore) va a De Luca, ineleggibile e impresentabile, che ha mostrato il vero volto del Pd della (il)legalità", così sul suo blog ringrazia per i risultati del M5S alle urne. "Grazie a chi ha ridimensionato il partito dell'innominabile e lo ha portato a percentuali più consone (metà rispetto alle europee) alla sua (non) azione di governo. Non si gestisce un Paese con le menzogne e con l'arroganza". E mette in guardia: "Le alleanze e gli inciuci non ci appartengono". Uno stop che sembra diretto soprattutto al neo governatore della Puglia, Michele Emiliano.

"Siamo noi l’alternativa di centrodestra a Renzi. E penso che si andrà presto alle elezioni: la Lega c’è, e accetta la scommessa di prendere un voto in più di lui e governare". Così Matteo Salvini commenta l'esito del voto che ha confermato la crescita del Carroccio, soprattutto nel centro Italia dove la Lega non era mai riuscita a sfondare. "Con Berlusconi voglio dialogare. Certo, se la Lega prende più voti di Forza Italia, questo conterà", conclude. "Renzi non è invincibile. Insieme si può vincere", spiega la parlamentare di Forza Italia Daniela Santanchè e per Arturo Scotto, presidente dei deputati di Sel, "Renzi paga la sua arroganza. Dovrebbe fermarsi a riflettere su questo voto. Invece temo che metterà la testa sotto la sabbia, accusando qualche nemico interno ed esterno, senza capire come la vera emergenza da affrontare per la politica è l'inquietante crescere della consistenza del partito degli astensionisti", dice.

Diversa la visione offerta dal vice segretario del Pd Debora Serracchiani. "Una vittoria chiara e netta che ci fa essere soddisfatti del lavoro fatto in questi mesi e ci colloca nella prospettiva del 2018 ancora più determinati. C'è una riflessione chiara da fare: da quando c'è la segreteria Renzi abbiamo riconquistato molte regioni dal centrodestra, ora chiudiamo con un netto 5 a 2 che significa 10 a 2 per il centrosinistra. E' un risultato oggettivo e netto".

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