Oltre sette milioni di euro. A tanto ammonta il 'contributo' dei parlamentari Dem a sostegno delle casse del Pd. Nell'ultimo bilancio del partito di Matteo Renzi, quello chiuso al 31 dicembre 2014, si scopre che i conti del partito si reggono sostanzialmente, apprende l'Adnkronos, grazie alle 'donazioni' dei singoli eletti, deputati e senatori in testa. Si tratta di un tesoretto pari a 7.536.011 euro: in media, ciascuno ha sborsato circa 18 mila euro l'anno scorso.
Scorrendo le cosiddette 'libere contribuzioni soggette alla dichiarazione congiunta', spicca 'l'obolo' dei ministri per 129.500 euro: Maria Elena Boschi nel 2014 ha versato nella casse piddine 23.000 euro; Paolo Gentiloni 18.000; il sottosegretario Luca Lotti, 23.000; Mariana Madia 19.000 mila; il Guardasigilli Andrea Orlando 18.000; Roberta Pinotti 10.500 euro; Dario Franceschini 18.000euro. E ancora, il tesoriere Francesco Bonifazi contribuisce con 32.920 euro; il presidente del Pd e commissario romano del partito, Matteo Orfini con 18.000 euro, mentre il numero due di Largo del Nazareno, Lorenzo Guerini con 16.500 euro. Il neocapogruppo a Montecitorio, Ettore Rosato ha elargito 42.000 euro, mentre il presidente dei senatori, Luigi Zanda contribuisce con 18.000 euro.
Consistente l'apporto della minoranza interna, sempre nel 2014, a cominciare dai parlamentari che hanno lasciato il partito in questi ultimi mesi: Pippo Civati, fondatore del movimento 'Possibile', ha versato 18.000 euro; stessa cifra pure dagli altri fuoriusciti Stefano Fassina e Monica Gregori. Il Pd ha ricevuto finanziamenti anche da parte di imprese per un totale di 184.000 (dalla National Laundry, società romana specializzata in lavaggi industriali e noleggio biancheria, alla Ferrarini spa, che produce salami e prosciutti, al gruppo Pessina Costruzioni).
