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Grecia: Grillo, debito immorale, non possiamo morire per l'euro

16 luglio 2015 | 16.17
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(foto Infophoto)
(foto Infophoto)

"Non possiamo morire di debito. Non possiamo morire per l'euro". Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo, che parla di debito "immorale", in Grecia come in Italia. "La Troika ha sentenziato: la Grecia deve morire per pagare il suo debito. Deve morire dissanguata - attacca il leader M5S - lentamente in agonia ed esposta al pubblico ludibrio come monito per il prossimo (l'Italia?)".

"Il volere dei cittadini greci - prosegue Grillo - espresso tramite il refendum popolare del 5 luglio, conta meno di niente, anzi è un aggravante che ha comportato l'ipoteca di 52 miliardi di beni pubblici greci come garanzia sul ripagamento del debito. Un'assicurazione sull'esercizio della democrazia: se i greci vogliono votare per cambiare le cose loro comunque si tengono il 'grisbi'. Tanto vale non votare più. E' il debito che comanda. Questi greci traditori... 'si son fatti prestare i soldi e ora non vogliono restituire nulla'".

"Ma chi l'ha contratto questo debito mostruoso? Come si è accumulato? Per cosa è stato investito? A marzo di quest'anno - ricorda Grillo - la presidentessa del parlamento greco, Zoé Konstantopoulou, ha annunciato la costituzione di un audit del debito greco attraverso una commissione coordinata da Eric Toussaint, autore del libro 'Debitocrazia', e presidente del Comité pour l’Annulation de la Dette du Tiers Monde ('Comitato per l’annullamento del debito nel Terzo Mondo').

Grillo ripercorre le tappe che hanno contraddistinto il lavoro del Comitato, che, nel report preliminare, ha sentenziato come, "sulla base del diritto internazionale, il governo ha la possibilità di sospendere in maniera sovrana il pagamento del debito greco". "I media economici - accusa il leader M5S - hanno nascosto la verità all’opinione pubblica dipingendo una situazione in cui il salvataggio era presentato come qualcosa che andava a beneficio della Grecia, assumendo la popolazione come responsabile dei propri misfatti".

"In sintesi - sottolinea Grillo - secondo la Commissione per l'Audit la Grecia può non pagare il suo debito perché l'hanno contratto le banche e i politici e non i cittadini e perché per ripagare questo debito si stanno violando i diritti umani dei greci. L'audit arriverà alle conclusioni definitive alla fine di quest'anno, se il governo Tsipras continuerà il suo mandato e non sarà sostituito da qualche nuovo burattino della Troika. Il riconoscimento ufficiale dell'immoralità del debito greco da parte di una commissione parlamentare creerebbe un precedente storico pericoloso per la tenuta stessa dell'euro e della gabbia del debito".

"Un audit, sul modello di quello greco, va istituito al più presto anche per il debito pubblico italiano che ha sfondato la soglia dei 2.200 miliardi di euro - propone Grillo - Per ripagarlo stanno distruggendo lo Stato sociale, i diritti dei lavoratori, la scuola e svendendo tutti gli asset strategici italiani. Dopo la Grecia, i prossimi siamo noi. Prepariamoci. Non possiamo morire di debito. Non possiamo morire per l'euro. Potere al popolo, non alle banche!".

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