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Anniversario strage Borsellino, Palermo ricorda il giudice e la sua scorta / /

19 luglio 2015 | 14.36
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Manfredi in visita privata al giardino della Memoria

Anniversario strage Borsellino, Palermo ricorda il giudice e la sua scorta / /

Un minuto di silenzio in via D'Amelio nell'ora della strage in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della Scorta. Prima del silenzio sono stati scanditi i nomi dei cinque agenti Emanuela Loi, Claudio Traina, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli e Walter Cosina, ognuno seguito da un applauso della folla. Poi il minuto di silenzio con le agende rosse alzate e la tromba a suonare il silenzio. Presenti sotto il palco i pm Roberto Tartaglia e Nino Di Matteo con le rispettive mogli. Il pm Di Matteo è stato accolto da un lunghissimo applauso. Così a Palermo è stata ricordata la strage di 23 anni fa, dove il magistrato e cinque poliziotti della scorta vennero massacrati dal tritolo.

Manfredi Borsellino, il figlio del giudice, che ieri nel suo intervento a sorpresa, davanti al Capo dello Stato Sergio Mattarella, ha difeso la sorella Lucia "che ha portato la croce", questa mattina ha invece visitato in forma strettamente privata il Giardino della Memoria di Ciaculli e ha reso omaggio alle vittime della strage di Palermo del 19 luglio 1992 in cui caddero il padre, Paolo, e cinque agenti della polizia di Stato. Erano presenti il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, il vice-presidente nazionale dell'Unione cronisti, Leone Zingales, il presidente della sezione distrettuale di Palermo dell'associazione nazionale magistrati, Matteo Frasca, il consigliere nazionale dell'Unci, Giuseppe Lo Bianco, il presidente del Gruppo siciliano dell'Unci, Andrea Tuttoilmondo e il tesoriere del Consiglio direttivo dell’Unci Sicilia Daniele Ditta. “Il Giardino della Memoria è ormai uno dei simboli della legalità e della vera lotta alla mafia dove, come è noto, i cronisti e i magistrati spendono energie sane e saldi valori per allontanare da questa terra il cancro della mafia. Questo luogo è importante perché teatro, al pari di via D'Amelio, di visite delle scolaresche che così imparano a non disperdere la memoria”, ha detto Manfredi Borsellino. “Ricordo - ha proseguito Manfredi Borsellino - che il primo albero piantato in questo Giardino è stato proprio quello dedicato a mio padre e agli agenti trucidati quel terribile giorno. In questo momento vorrei spendere parole di elogio e di apprezzamento per quella gente comune e quei bambini che anche quest' anno, sfidando il caldo e rinunciando ad una domenica al mare, si daranno appuntamento nel luogo della strage e lì dove mio padre è nato, in piazza Magione alla Kalsa”.

Quanta gioia vedere questi bambini in via D'Amelio? Anche quest'anno si ripete questo piccolo miracolo... Vedere nel luogo della strage tanti bambini che giocano e suonano", così intanto Rita Borsellino, sorella del giudice ucciso, arrivata in via D'Amelio, dove si alternano i bambini, i giovani, i musicisti per ricordare Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta nel 23esimo anniversario della strage.

Tweet di Renzi. "Non dimentichiamo mai l'eroismo di Paolo Borsellino e di Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Cosina e Claudio Traina". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nel giorno dell'anniversario della strage di Via d'Amelio.

Paolo Borsellino era un magistrato rigoroso, instancabile e brillante e, pertanto, costituiva un temibile avversario della criminalità organizzata. Colpendo lui e le persone della sua scorta, la mafia metteva in atto l’ennesimo tentativo di colpire al cuore le istituzioni democratiche e la convivenza civile nel nostro Paese". Lo afferma la presidente della Camera Laura Boldrini, in un messaggio inviato al prefetto di Palermo e ai familiari di Paolo Borsellino e degli agenti di scorta trucidati in via D'Amelio, in occasione del 23esimo anniversario della strage. "Non vi può essere spazio, in occasioni come questa -avverte Boldrini- per esercizi di retorica; occorre piuttosto una forte ed incondizionata determinazione nel far sì che l’esempio di Borsellino e di tutte le vittime della mafia continui a vivere pienamente nella coscienza civile collettiva. Ciò richiede un grande impegno da parte di tutti. La magistratura e le forze dell’ordine non possono essere lasciate da sole dinanzi al fenomeno mafioso".

"Coltivare la memoria del nostro passato, ogni giorno, è fondamentale perché da essa scaturiscono l'orgoglio e l'energia che servono per riscattare la dignità del nostro Paese". Lo sottolinea il presidente del Senato Pietro Grasso, ricordando così la strage di via D'Amelio. "Da quella terribile estate del 1992 - scrive sul suo profilo Facebook, sul quale ha postato una foto del magistrato con sulle spalle la figlia Lucia, allora bambina - ogni 19 luglio sento l'esigenza simbolica di raccogliere i pensieri che quotidianamente affollano la mia mente e lasciarli idealmente riposare all'ombra dell'ulivo piantato dove furono uccisi Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina: il coraggio e la professionalità dei miei ex colleghi, gli uomini e le donne delle forze dell'ordine caduti, le vittime innocenti della mafia, gli anni bui della Sicilia, i soprusi delle cosche, gli errori commessi, i successi conseguiti e, soprattutto, il dolore che sembra essere impermeabile al tempo".

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