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Sicilia, il Pd vuole il voto anticipato. Ma Crocetta resiste: "Non mi dimetto"

19 luglio 2015 | 11.05
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Lucia Borsellino e Rosario Crocetta (Infophoto) - INFOPHOTO
Lucia Borsellino e Rosario Crocetta (Infophoto) - INFOPHOTO

Ore convulse nel Pd siciliano, dopo le dichiarazioni di fuoco di Manfredi Borsellino fatte in presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, in cui non ha nascosto le critiche al Governo regionale siciliano. Se due giorni fa il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, in conferenza stampa aveva ribadito che "non ci sono ragioni per interrompere la legislatura" citando più volte la smentita del Procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, oggi le cose sono cambiate. I vertici del Pd si sono riuniti sia ieri sera che oggi. Mentre il Governatore Rosario Crocetta resta chiuso nel suo 'bunker' di Castel di Tusa, nel messinese.

"Io dimettermi? Ma manco per idea", dice Crocetta, raggiunto telefonicamente dall'Adnkronos esclude categoricamente di fare un passo indietro: "Non mi posso dimettere su motivazioni inesistenti", aggiunge.

Raciti si limita a dire: "Oggi, per rispetto dell'anniversario della strage di via D'Amelio preferisco non parlare", ma secondo indiscrezioni, la direzione presa dal partito sarebbe quello dello scioglimento anticipato della legislatura in Sicilia. C'è, dunque, molta attesa per martedì prossimo, quando Crocetta interverrà in aula per riferire in Assemblea regionale siciliana. Seduta già prevista dopo le dimissioni degli assessori Borsellino e Caleca.

Vicenda intercettazioni - "Il nostro assistito ribadisce ancora una volta come la terribile e sconvolgente frase di cui alle intercettazioni pubblicate dall'Espresso, nel senso inquietante dato alla stessa, non esiste e non poteva esistere perché non è stata mai profferita ed è purtroppo con rassegnazione che dobbiamo prendere atto che è una invenzione frutto di dossieraggio per motivi politici". Lo scrivono in una nota i legali di Matteo Tutino, il chirurgo plastico arrestato per truffa, che avrebbe detto la frase 'Lucia (Borsellino ndr.) deve fare la stessa fine del padre', smentita dalla Procura di Palermo.

"Il nostro assistito si dichiara inoltre molto addolorato per la sofferenza e l’imbarazzo incolpevolmente arrecato alla dottoressa Borsellino da quanto sta avvenendo, anche perché, contrariamente a quanto affermano alcuni, il rapporto tra il dottor Tutino e l'assessore alla sanità è stato sempre improntato a sincera e leale amicizia.

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