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Milano, Bussolati (Pd): "No ansia da totonomi, vinciamo al ballottaggio"

22 agosto 2015 | 21.10
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Pietro Bussolati
Pietro Bussolati

Niente ansia da totonomi, nessun timore dei possibili avversari e la certezza di giocarsela fino alla fine e di vincere al ballottaggio. Il segretario metropolitano del Pd, Pietro Bussolati, ha le idee chiare su quella che sarà la campagna elettorale a Milano. Impegnato nei preparativi per l'appuntamento politico che prenderà il via il prossimo 25 agosto, sottolinea come "la Festa nazionale dell'Unità a Milano per la prima volta da quando è nato il Partito democratico è sì l'occasione per un'accelerata e per una svolta anche in prospettiva di Milano 2016, ma senza l'ansia del totonomi. L'ansia di trovare il singolo nome non ci appartiene".

La corsa a Palazzo Marino ha ancora poche certezze e i sondaggi lasciano aperta qualsiasi ipotesi, ma "penso che Pisapia sia stato molto chiaro nel corso del tempo", dice e la svolta della Festa dell'Unità è da intendersi "semplicemente come il riconoscimento del fatto che Milano è profondamente cambiata, credo che sia un po' la celebrazione dell'impegno del governo a cambiare l'Italia e di Milano a essere il punto di riferimento, la vetrina internazionale in questa fase del nostro Paese. Non penso che Renzi venga qui per indicare un nome, ma per raccontare e rilanciare l'attività di cambiamento dell'Italia che sta facendo il governo".

La festa si chiuderà il 6 settembre - proprio con l'intervento del premier - e la settimana successiva sarà la volta del Consiglio degli 11 e di tutti i partiti della coalizione chiamati a stilare le regole per le candidature alle primarie. Un appuntamento che promette novità. "Credo si debba riconoscere un ruolo dell'area metropolitana milanese - non necessariamente facendo votare i cittadini dell'area metropolitana, quello presenterebbe magari qualche rischio - ma piuttosto nella raccolta delle firme, perché il futuro primo cittadino di Milano è sindaco della città metropolitana. Siamo aperti a qualsiasi suggerimento per primarie sempre più competitive e partecipate".

Nell'attesa di un nome che metta tutti d'accordo, Bussolati, non teme nessuno: "Grillo e i 5 Stelle in questi cinque anni non si sono mai visti con una proposta reale o anche solo con una battaglia perché la giunta di centrosinistra di Milano e il Pd hanno governato in modo trasparente, aperto; in modo talmente chiaro da non dare mai alibi per battaglie di carattere populista. Mentre nel resto d'Italia spesso Grillo riesce a intercettare una parte dell'elettorato, a Milano non ha trovato spazio grazie alla capacità di questa giunta di essere particolarmente attenta ai temi anche della trasparenza, della correttezza e dell'onestà".

Bussolati sottolinea come "il centrosinistra milanese ha aperto una grande fase di ascolto e di costruzione del programma", mentre "il centrodestra sinceramente mi sembra alla ricerca di ipotesi populiste e di consenso di breve periodo e non credo che i milanesi gli daranno fiducia, ma questo ovviamente lo vedremo con le elezioni", dice. "Noi partiamo da quanto è stato fatto in questi cinque anni dove sono sotto gli occhi di tutti gli interventi, di profonda innovazione, sia nel centro della città sia nei quartieri più periferici e quindi credo che si possa ripartire dai fatti", ma la sfida - come fu per Pisapia - si preannuncia dura. "Prevedo che Milano sia sempre contendibile, quindi si arrivi anche in questo caso a un ballottaggio, a una sfida che sarà sicuramente difficile, come è stata cinque anni fa, ma sono convinto che abbiamo le carte per giocarcela". E Bussolati scommette sulla vittoria.

Il tema sicurezza sembra una delle parole chiave scelte dal centrodestra, ma anche dal centrosinistra per convincere gli elettori. "Credo - sottolinea il segretario meetropolitano Pd, Bussolati - che dobbiamo mettere in primo luogo in evidenza come sulla sicurezza il centrodestra ha fatto solo parole mentre invece abbiamo dimostrato di poter gestire situazioni critiche: casi come quelli che erano successi sotto il governo di Letizia Moratti di via Padova a Milano non sono più avvenuti per una capacità di gestione ma anche di attenzione all'inclusione, oltre che al controllo".

E svela "Stiamo lavorando a un'idea di patto fiscale con i cittadini milanesi che ci consenta di presentarci alle elezioni con una certa chiarezza nelle risorse che servono per governare Milano e quelle che verranno richieste ai cittadini. Bisogna andare nella direzione di liberare risorse per lo sviluppo economico del nostro territorio", poi c'è "il riordino amministrativo della città metropolitana", intesa come "la capacità di essere competitivi con i grandi centri metropolitani europei come Amburgo, Londra, Berlino". Sono queste "le tre direttrici su cui ci stiamo orientando e che abbiamo discusso - conclude Bussolati - con i mondi produttivi, i mondi vitali di Milano in questi mesi".

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