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Marino, arrivate le dimissioni. Gabrielli: "No caos, Roma in piedi da 2000 anni"

12 ottobre 2015 | 10.13
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Sono appena state formalizzate le dimissioni del sindaco di Roma Ignazio Marino . L'ormai ex primo cittadino era arrivato questa mattina, intorno alle 9, in Comune, per poi lasciare il Campidoglio intorno alle 14.45. "Ho ricevuto poco fa dal sindaco di Roma Ignazio Marino la lettera con cui comunica le proprie dimissioni. Le dimissioni, in base all'articolo 53 del Tuel, diventano efficaci trascorso il termine di 20 giorni", ha detto la presidente dell'Assemblea Capitolina Valeria Baglio.

Baglio poi ha precisato ai cronisti in attesa sotto al Campidoglio che le dimissioni "sono state protocollate" e "saranno efficaci trascorsi 20 giorni da oggi come previsto dal tuel". "Il sindaco - ha concluso la presidente dell'assemblea capitolina - lavorerà in questi giorni come tutti per terminare quello che abbiamo cominciato". Le dimissioni del sindaco diventeranno irrevocabili trascorsi 20 giorni da oggi, dopo i quali, il 2 novembre, Marino decadrà dall'incarico.

Salvo clamorose sorprese, si aprirà poi la fase del commissariamento e per le nuove elezioni. Due appuntamenti sui quali si accentra ora l'attenzione del mondo politico, sia per l'individuazione del nome che nei prossimi mesi guiderà il Campidoglio; sia per la scelta dei candidati che si contenderanno la guida della Capitale; sia infine per la data delle elezioni, visto che si continua a parlare di un ipotetico rinvio per evitare la coincidenza con il Giubileo. Il prefetto di Roma Franco Gabrielli proprio sul Giubileo ribadisce che per la Capitale non c'è alcun rischio caos. "Roma è una città che sta in piedi da oltre duemila anni".

Intanto Marino ha firmato oggi tre ordinanze in materia di traffico, mobilità e inquinamento atmosferico e acustico, per una spesa complessiva di circa 10 milioni di euro (Iva inclusa).

Sostenitori Marino sotto sede Pd - Nel frattempo i sostenitori di Marino continuano a farsi sentire: un gruppo di liberi cittadini si è radunato sotto la sede del Partito Democratico per dire no alle dimissioni del sindaco. Al sit-in sono presenti una ventina di persone, un numero certamente minore rispetto ai sostenitori che hanno preso parte, nella giornata di ieri, alla manifestazione all'esterno del Campidoglio. Armati di foglietti con scritte che vanno da 'Marino resisti' a 'il Sindaco dell'onestà', fino a 'tenetevi Renzi e ridateci Marino', i sostenitori del primo cittadino intonano cori e slogan per esprimere il proprio dissenso contro il Pd colpevole, secondo loro, di aver cacciato in modo dittatoriale il sindaco capitolino. Tra i movimenti presenti, anche 'Io sto con il Sindaco Marino': il gruppo é nato grazie a una pagina Facebook che ha raccolto già 10.000 adesioni, con l'obiettivo di presidiare i luoghi di potere istituzionali che hanno decretato, a loro parere, la caduta di Marino. Anna Sergio, una degli amministratori della pagina, ha detto: "Siamo qui per manifestare la nostra arrabbiatura nei confronti di chi ha voluto far fuori il nostro sindaco. Parliamo di una persona che é stata votata dai cittadini con il 64% dei voti, non é democratico agire in modo così arbitrario e dittatoriale". "Avevamo già presentato una petizione per chiedere a Marino di ripensarci - aggiunge l'esponente del movimento - e abbiamo raccolto più di 40.000 firme. Oggi ne abbiamo presentata un'altra per chiedere al premier Renzi di ripensare al suo modo di fare in questa triste vicenda". Alla notizia della firma delle dimissioni da parte del sindaco, i pochi superstiti del sit-in che é iniziato a mezzogiorno in sostegno del primo cittadino dimissionario, fuori la sede del Partito Democratico, stanno abbandonando il presidio. Tra i sostenitori di Marino regna un clima di sconforto: "Siamo tutti dispiaciuti ma non ci fermeremo qui. Continueremo a sostenere il nostro sindaco perché possa essere rieletto. La nostra battaglia per la democrazia continua". "Ormai il Pd ha perso ogni credibilità - dice Nicolò, uno dei manifestanti -Siamo venuti qui perché siamo al fianco della democrazia prima ancora che con Marino. Che senso ha cacciare un sindaco con una decisione dall'alto dopo che è stato eletto democraticamente dai cittadini? Non capisco il motivo per cui Marino non debba essere più il nostro sindaco".

Mafia Capitale, Campidoglio parte civile - ''Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha firmato questa mattina l’atto di costituzione di parte civile di Roma Capitale nel procedimento penale, numero 22818/15, nei confronti di cinque imputati del procedimento penale Mafia capitale. Tra questi, l’ex direttore generale di Ama Giovanni Fiscon. Il procedimento inizierà il prossimo 20 ottobre e Marino ha espresso la sua ferma intenzione di partecipare alla prima udienza in veste di sindaco''. Lo rende noto l’Ufficio stampa di Roma Capitale.

Toto-commissario - Per la scelta del commissario in molti guardano all'assessore alla legalità del Comune di Roma Alfonso Sabella, che arrivando in Campidoglio ha detto di non essere stato ancora contattato da nessuno. Questa città ha bisogno "di una macchina amministrativa efficiente, che sarà data da una struttura commissariale che metterà in campo il governo", ha aggiunto rispondendo ancora alle domande dei giornalisti. Infine alla domanda se abbia fiducia nel governo, Sabella ha detto: "Quello che il governo deve fare credo lo farà".

Indagine Gdf - La procura di Roma ha delegato questa mattina al nucleo di polizia giudiziaria della Gdf di piazzale Clodio l'acquisizione della documentazione riguardante le spese del sindaco Ignazio Marino, fatte con la carta di credito durante la permanenza nell'incarico di sindaco. La documentazione, che sarà acquisita in Campidoglio e nella banca che ha emesso la carta di credito, verrà poi consegnata al pm Roberto Felici, che seguirà l'inchiesta, e sarà oggetto di esame da parte degli investigatori. Per quanto riguarda l'inchiesta, che è stata aperta dopo gli esposti di Fdi e del M5S, il fascicolo rimane ancora intestato modello 45, cioè senza indicazione di reato o iscrizione di indagati. Dopo aver esaminato la documentazione che la Guardia di finanza consegnerà nei prossimi giorni, il procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone, l'aggiunto Francesco Caporale e il pm Roberto Felici decideranno quali iniziative prendere.

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