La terna di candidati Barbera-Pitruzzella-Sisto per la seconda volta di seguito non ha raggiunto il quorum di 571 voti necessari per l'elezione alla Consulta. Barbera ha ottenuto 545 sì, Pitruzzella 470 voti, mentre Sisto ne ha incassati 527. Dunque è fumata nera anche oggi, dopo quasi un anno e mezzo di fallimenti, il Parlamento si è riunito in seduta comune per provare nuovamente a eleggere i tre giudici della Corte Costituzionale, a seguito del 27esimo tentativo andato a vuoto la scorsa settimana. L'accordo maggioranza-centristi-Fi sui nomi di Augusto Barbera, Giovanni Pitruzzella e Francesco Paolo Sisto si è sfilacciato e alla prova dell'urna nessuno dei tre candidati ha raggiunto il quorum necessario di 571 voti. Nel voto di oggi in calo le presenze rispetto all'ultimo scrutinio della settimana scorsa, quando i votanti erano stati 877. Oggi invece i presenti alla seduta comune del Parlamento sono risultati 871 su 951 aventi diritto.
Pitruzzella fa intanto un passo indietro: "Prendo atto che non ci sono le condizioni di serenità e di contesto politico per affrontare una nuova verifica parlamentare. Anche a tutela dell’Istituzione che presiedo, ritiro pertanto la disponibilità a essere candidato alla Corte costituzionale, ringraziando coloro che mi hanno votato", scrive in una una nota il presidente dell'Antitrust.
Domani il Parlamento ci riproverà alle 19. Si tratterà del ventinovesimo, ottavo e sesto scrutinio per scegliere, rispettivamente, i successori di Luigi Mazzella, Sergio Mattarella e Paolo Maria Napolitano, cessati dal mandato a giugno dello scorso anno e a fine gennaio e inizio luglio di quest'anno. Il quorum è sempre dei tre quinti l'assemblea, 571 voti.
Ottimismo del Pd - "Barbera è un passo dal quorum" e quindi il Pd andrà avanti sulla sua candidatura per la Consulta. Ettore Rosato, capogruppo alla Camera del Pd si dimostra comunque ottimista. Resta la terna? "Per il Pd resta Barbera, vediamo cosa dicono gli altri ma per noi si può andare avanti con questo schema. Del resto siamo sì alle 28esima votazione ma solo alla seconda con questi tre nomi". Il Pd sottolinea come i voti di Augusto Barbera siano cresciuti rispetto alla precedente votazione e questo, evidenzia Rosato, è un segnale "positivo" sempre tenendo conto che, quelle per la Consulta, sono votazioni complicate "con un Parlamento tripartito e una forza politica che sta sull'Aventino", ovvero i 5 Stelle, ed "altri gruppi che non partecipano al voto" come "la Lega e Sel". Quanto alla prossima seduta, la richiesta ai presidenti della Camera è che vi sia "un calendario serrato". "Siamo all'ultimo miglio. La base si è rafforzata e si procede così come abbiamo iniziato", aggiuge il vice segretario del Pd Lorenzo Guerini, rispondendo in transatlantico ad una domanda sulla nuova fumata nera del Parlamento in seduta comune per la terna di candidati alla Consulta.
Fi conferma accordo - Deputati e senatori Fi devono votare la terna Barbera-Pitruzzella-Sisto. E' lo stesso presidente Silvio Berlusconi a ricordarlo in un sms trasmesso a tutti i parlamentari azzurri, ai quali ha raccomandato la presenza "obbligatoria" al 28esimo scrutinio.
M5s -"Nonostante nell'inciucio Pd e Fi sia entrato anche Salvini bocciati i 3 candidati alla #Consulta. Per il loro potere buttano milioni di euro". Lo scrive su Twitter Alessandro Di Battista, deputato del Movimento Cinque Stelle. Il M5s anche oggi ha votato il professor Franco Modugno.
Lega - "E' da ieri che gira la voce che avremmo votato per i tre candidati dell'inciucio - ha detto prima del voto Calderoli - e invece la Lega vota scheda bianca. Punto e stop".
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