cerca CERCA
Giovedì 28 Marzo 2024
Aggiornato: 12:58
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Caso Moro: da Commissione 46 audizioni, mezzo milione di documenti e 110 consulenze

10 dicembre 2015 | 15.54
LETTURA: 3 minuti

Caso Moro: da Commissione 46 audizioni, mezzo milione di documenti e 110 consulenze

Quarantasei audizioni, per circa 82 ore di ascolto (e domande), 58 sedute, mezzo milione di pagine di documenti acquisiti, 110 incarichi di consulenza tecnica, tra cui spicca quella affidata a polizia scientifica e il Ris per ricostruire, anche in 3d, l’agguato di via Fani. Sono questi alcuni dei numeri che hanno caratterizzato poco più di un anno di lavoro della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e la morte di Aldo Moro, presieduta da Beppe Fioroni. Numeri che emergono dalla relazione appena presentata alle Camere dall'organismo parlamentare.

Relativamente alle 46 audizioni, nella relazione si ricorda quella svolta da monsignor Antonio Mennini che aveva un rapporto personale con Moro e che in tre occasioni fu incaricato dalle Brigate Rosse di recarsi a prendere, in diversi punti della città, lettere di Moro e di recapitarle alla signora Eleonora. Don Mennini ha indirettamente confermato durante la sua audizione l’esistenza di un ‘canale di ritorno’ nelle comunicazioni tra i Brigatisti e l’esterno, sicuramente con la signora Eleonora Moro, mai ammessa dagli stessi protagonisti, ha detto di essersi reso conto la sera del 22 aprile 1978 che l’utenza telefonica della sua parrocchia era sottoposta a intercettazione.

Dallo scorso settembre a ottobre 2015, relativamente alle acquisizioni documentali, sono state totalizzate circa mezzo milione di pagine, patrimonio integralmente digitalizzato e indicizzato e che la Commissione, al termine dei suoi lavori, metterà a disposizione dell’opinione pubblica e degli studiosi.

Dai Ris ricostruzione dell'agguato a via Fani

Infine sul versante degli accertamenti affidati ai collaboratori della Commissione o a strutture di polizia si contano invece oltre 110 incarichi, tra cui alcuni di esecuzione di accertamenti tecnici, talora non ripetibili, riguardanti soprattutto la polizia scientifica e il Ris di Roma ai fini di ricostruire l’agguato di via Fani sulla base di rilievi effettuati sul luogo e di perizie sulle armi, sui bossoli e sulle auto.

Come emerge dalla relazione, sono tutt’ora in corso esami del contenuto di audiocassette a suo tempo sequestrate in alcuni covi delle Brigate Rosse, l’identificazione di persone che compaiono ritratte in fotografie scattate in via Fani e nelle aree adiacenti il 16 marzo 1978, la comparazione di alcuni profili vocali, lo svolgimento di esami grafologici, nonché l’estrazione di profili genetici (Dna) da reperti rinvenuti nel covo di via Gradoli, nella Fiat 128 con targa diplomatica usata per l’agguato in via Fani e nella Renault 4 nella quale venne ritrovato il corpo di Aldo Moro, come pure dagli abiti da lui indossati.

Sono stati infine affidati allo Scico della Guardia di finanza alcuni accertamenti relativi a società immobiliari, finanziarie e commerciali che, a vario titolo, sono state oggetto di attenzione nel corso delle indagini sulla strage di via Fani e sul covo di via Gradoli.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza