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Grillo all'attacco: "Pd partito preferito dalla camorra, avvisate Saviano"

14 gennaio 2016 | 13.01
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Beppe Grillo
Beppe Grillo

"Il Pd è il partito preferito dalla camorra". Beppe Grillo dal suo blog torna a 'mordere' il Partito Democratico. Nel mirino stavolta finisce l'eurodeputato dem, Nicola Caputo, indagato per voto di scambio. E il post si chiude con un ironico Post Scriptum: "Qualcuno avvisi Saviano". "L'attuale europarlamentare Pd Nicola Caputo, secondo i pm - scrive il leader del M5S nel post - è stato 'il referente dei Casalesi in Regione' Campania a partire dal 2010 quando fu eletto consigliere grazie all'intervento della camorra secondo la Dda. E' indagato per voto di scambio politico mafioso: 'E' il marzo del 2010 e in una Peugeot 307 chiacchierano Benito Lanza e Antonio Cerullo, entrambi accusati di far parte del clan dei casalesi, il primo delegato dal boss Antonio Iovine a tenere i rapporti con la politica. Lanza racconta a Cerullo quello che gli ha riferito Dionigi Magliulo: 'Io sto lavorando da quattro anni, ora per la campagna elettorale per la Regione, ci ho rimesso altri 100.000 euro'. Lanza cita la promessa di Caputo a Magliulo: 'Prima delle elezioni ti faccio il finanziamento'". "Secondo l'accusa l'allora consigliere Pd - prosegue Grillo - avrebbe smosso mari e monti per far ottenere ad un gruppo di imprenditori molto vicini a lui (che come risulta dalle intercettazioni citate sopra lo avrebbe finanziato per almeno 100 mila euro) la concessione per realizzare uno svincolo autostradale sulla strada statale Nola-Villa Literno. Il Pd è una garanzia", accusa il leader 5 Stelle.

Grillo incalza: "Caputo era stato indagato già nel 2013 nello scandalo rimborsi scoppiato in Regione Campania per truffa e peculato (quest'ultima accusa poi caduta). Essere indagato per truffa e peculato nel Pd fa curriculum e così, dopo averlo definito incandidabile nel 2013 per calmare un po' le acque, nel 2014 viene candidato dal Pd al Parlamento Europeo perché è in grado di accaparrare un sacco di voti". "Oltretutto i suoi voti, secondo fonti stampa - accusa il leader M5S - servivano a Pina Picierno per garantirle una poltrona a Bruxelles: 'Partito democratico: giacobino o garantista? Secondo la convenienza del momento, che, in questo caso, potrebbe coincidere con la necessità di assicurare un'ancora territoriale alla capolista per le Europee della circoscrizione meridionale Pina Picierno, bravissima nelle relazioni romane, non si sa ancora quanto nella raccolta delle preferenze'". Grillo ironizza: "Il tandem Caputo-Picierno potrebbe assicurare, insomma, alla capolista una buona dote di voti nella 'sua' Terra di Lavoro. Caputo sarà sentito in procura entro fine mese. Nel frattempo - rimarca il leader M5S che lancia l'hashtag #Caputodimettiti - deve dimettersi immediatamente, le accuse a suo carico sono pesantissime. Il suo principale serbatoio elettorale è Villa di Briano, comune campano a guida Pd sciolto per mafia quest'estate nel silenzio generale".

"Perché i dirigenti Pd - chiede dunque Grillo - non chiedono al loro eurodeputato re delle preferenze perché due camorristi in macchina dicevano di votare per lui alle regionali? Quanti voti del Pd alle europee sono stati portati dalla camorra per arrivare al 41%? I voti della camorra sono serviti anche all'elezione di altri europarlamentari nella stessa circoscrizione?". E ancora: "Nessuno nel Pd sa nulla - incalza il leader M5S - o stanno coprendo Caputo perché i suoi voti fanno comodo? Perché Caputo non si è dimesso immediatamente? Domande che forse resteranno senza risposta", conclude Grillo rilanciando l'hashtag "#CaputoDimettiti!".

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