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Renzi lavora al rimpasto: "Dobbiamo fare 7-8 sottosegretari e un ministro"

27 gennaio 2016 | 13.49
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Matteo Renzi   con maria Elena Boschi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Matteo Renzi con maria Elena Boschi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Matteo Renzi, lasciando il Senato dopo il voto sulle due mozioni di sfiducia al governo per il caso banche, quella di Fi-Lega e quella del Movimento Cinque Stelle, entrambe poi respinte dall'Aula, ha fatto capire che è imminente il rimpasto di governo, mimando con le mani un 'forse' a chi gli chiedeva se già giovedì in Cdm arriveranno le nomine. "Dobbiamo fare 7-8 sottosegretari, 65 è il massimo ma noi siamo 56", ha spiegato il premier sottolineando poi che "dobbiamo nominare un ministro, bisogna andare al Colle".

"Le due mozioni presentano piccoli refusi, niente di significativo ma casualmente sono un copia e incolla da un quotidiano quanto mai lontano dalla vostra storia, è un grande divertimento perché è un editoriale del 'Fatto', la prossima volta magari controllate...", afferma il presidente del Consiglio intervenendo al Senato. "Questo governo ha commissariato Banca Etruria", "non c'è alcun conflitto d'interessi".

Sono "tante le motivazioni che avrebbero potuto" dare luogo a "mozioni di sfiducia" dice Renzi. Ma "si prende atto, e questo per me lo considero una medaglia al merito, che sulle riforme" fatte dal governo "l'Italia ha visto in azione un Parlamento che ha messo la parola fine alle discussioni inutili" e queste riforme "ora sono leggi dello Stato".

"Se ci volete mandare a casa per la riforma sulle Popolari fatelo - incalza il premier in Aula - noi siamo orgogliosi di una riforma che andava fatta 25 anni fa e che è stata tentata da Ciampi e Draghi".

Su Banca Etruria, sottolinea, "è chiaro che si gioca una partita politica slegata dalla realtà dei fatti. E' una battaglia politica comprensibile e legittima per motivi di strumentalizzazione politica, non ci fa paura ma è un fatto di chiarezza su una discussione allucinante".

E scandisce: "Non esiste un conflitto di interessi di un ministro, non esiste un conflitto d'interessi di Boschi. Questa è la realtà"

"Si afferma il principio - prosegue Renzi - che ci sarebbe un conflitto d'interessi: credo che su questi temi si debba avere il coraggio di dire la verità perché di fronte all'accusa più infima e meschina e cioè che c'è un trattamento diverso per qualcuno, bisogna avere il coraggio di guardare alla realtà: questo è il governo che ha commissariato Banca Etruria senza alcun riguardo per i nomi e i cognomi del Cda".

"Non c'è alcun conflitto d'interessi in questa vicenda - ribadisce nel suo intervento al Senato - ma il tentativo di aver salvato un milione di correntisti e se questo governo deve andare a casa per aver salvato un milione di correntisti fate voi, noi non avremmo mai distrutto pezzi di economia per una battaglia contro il governo".

"In questo Paese chi ha sbagliato paga e non lo decidete voi ma i giudici - dice a chiare lettere - c'è un primo grado, un secondo, un terzo grado. Il quarto non è il blog dell'illuminato. Tenetevi le vostre polemiche, aggrappatevi al fango, noi pensiamo all'Italia e la lasceremo meglio di come l'abbiamo trovata".

Durante il suo intervento Renzi si rivolge anche a Forza Italia: "Siete divisi e siete sempre di meno. Si conteranno i no, ma i sì sono sempre meno perché tra di voi c'è una grande divisione. Noi attendiamo con pazienza che tra i moderati del centrodestra" finisca "la contrapposizione ideologica".

IN AULA SENATO CORI DA STADIO M5S ANTI-RENZI - Al termine dell'intervento del premier, dal Movimento Cinque Stelle sono arrivati cori da stadio ironici. Quando il presidente del Consiglio ha concluso in un crescendo il suo discorso a braccio, dai banchi pentastellati si sono levati cori da curva sud all'insegna di "alé oh oh, alé oh oh" mentre qualche senatore M5S mimava il gesto dei cowboy che fanno volteggiare il lazo durante il rodeo.

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