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Unioni civili, Pd fa asse con M5S. Alfano: "Togliamo di mezzo le adozioni"

02 febbraio 2016 | 21.19
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Angelino Alfano (Fotogramma)
Angelino Alfano (Fotogramma)

A palazzo Madama i senatori più vicini a Matteo Renzi fanno sapere che la linea non cambia. Insomma, nessuna nuova indicazione sulle unioni civili. Stepchild, comprese. Quanto alla mossa di Angelino Alfano, l'ordine di scuderia è quello di una "risposta politica e non tecnica". Nessun no secco alla richiesta di stralcio delle adozioni avanzata dal leader di Ncd (e in serata anche da Beatrice Lorenzin) in cambio dell'ok al provvedimento. "Il Pd ci rifletta bene perché è un'ottima occasione anche per questo partito, nel senso che si può approvare una legge importante senza dividere il Paese. Togliamo di mezzo queste adozioni" ha detto in serata il ministro Angelino Alfano al Tg1. "L'ottanta per cento del popolo è contrario - sostiene il responsabile del Viminale - La gente non le accetta. Quando c'è invece un certo 'si'' a maggiori diritti per i soggetti che compongono una coppia, anche omosessuale".

Viene sottolineata, anzi, la nuova disponibilità dai centristi dopo la chiusura totale, fin qui, sulle unioni civili. "Un'apertura e un sensibile passo avanti", è il commento del capogruppo Luigi Zanda visto che finora "la posizione maggioritaria" dei centristi "era di serie riserve sull'intero ddl".

Detto questo, la fotografia del primo voto in aula ha visto il Pd fare asse con i 5 Stelle e i centristi 'all'opposizione'. L'aula ha bocciato sia le pregiudiziali di costituzionalità sia la richiesta di ritorno in commissione. Entrambe bocciate ad alzata di mano. "E con 80 voti di scarto", fa i conti Federico Fornaro, senatore della minoranza dem.

Il 'disarmo bilaterale' per il ritiro degli emendamenti leghisti in cambio del ritiro del 'canguro' del senatore Pd, Andrea Marcucci, si è arenato. I dem prima di rinunciare alla loro 'arma' vogliono infatti sapere quali emendamenti la Lega intende mantenere: il sospetto è che in mezzo vi siano nascosti 'canguri' che possano stravolgere la legge. "Prima vedere cammello...", si dice in ambienti parlamentari Pd.

La situazione resta in stand by in attesa di ulteriori chiarimenti tra dem e Lega. Poi una volta depositati gli emendamenti e dichiarati quali saranno ammissibili, inizierà nel Pd il lavoro per definire la strategia d'aula. "Allora potremo fare un calcolo su quanti potrebbe essere richiesto il voto segreto e su quali daremo la libertà di coscienza", si spiega.

Un lavoro che dovrebbe essere concluso martedì prossimo, quando verosimilmente sarà terminata la discussione generale e si inizierà a votare il provvedimento. Per quella data, infatti, è stata fissata la riunione dei senatori Pd nella quale verrà stabilito su quali emendamenti dare libertà di coscienza.

Oggi la prima ad intervenire in aula in discussione generale è stata Monica Cirinnà. La senatrice ha difeso il suo lavoro spiegando che il testo è già frutto di un compromesso. "La gran parte degli italiani sa che il contrario della parola discriminazione è uguaglianza. Attenzione questa non è ideologia ma semplicemente giustizia".

"Rifletto -ha sottolineato Cirinnà- su quanta disinformazione e strumentalizzazione politica hanno fuorviato il dibattito pubblico. La frase che ritengo più falsa è che in Italia stiamo introducendo il matrimonio e l'adozione gay. Questo non è vero".

Ed è "evidente che deve sempre prevalere l’interesse del bambino alla stabilità e alla continuità degli affetti. Sono bambini, sono cittadini di questo Paese e oggi decideremo del loro futuro. Meritano di essere riconosciuti e tutelati". "Ci vuole un'assunzione di responsabilità totale e collettiva -ha concluso Cirinnà-. Noi certo non faremo miracoli, ma abbiamo il compito di fare una buona legge. In questo modo daremo dignità e tutela alla vita di tanti nostri cittadini perché i diritti non possono e non devono rimanere sogni".

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