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Roma, Marchini: "La mia candidatura? Una scelta di vita"

05 marzo 2016 | 15.54
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Alfio Marchini (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Alfio Marchini (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

''La mia candidatura? Una scelta di vita. Sarò qui fin quando le gambe mi sorreggeranno. E spero di poter lasciare in eredità ai miei figli questa passione''. E' quanto ha dichiarato Alfio Marchini, aprendo oggi, presso l'Auditorium Conciliazione, la campagna elettorale in vista delle elezioni per il prossimo sindaco di Roma.

Il candidato alla poltrona di sindaco di Roma ha poi detto: ''Bertolaso ha paura del confronto. L'ho chiesto tante volte. Ma lui si nega. Mi fa tenerezza. Sempre al telefono con papà Berlusconi''.

Riguardo poi al M5S 'l'ingegner' Marchini è stato molto chiaro: ''Sono critico nei loro confronti. Il loro modello è sbagliato, 'riunioni di condominio' senza alcune soluzione''. ''La sinistra ha abbandonato le periferie della capitale. Da anni, infatti, i voti li prendono nei quartieri borghesi, come i Parioli'', ha dichiarato.

Marchini ha lanciato, poi, la sua sfida politica: ''Destra o sinistra? Le ideologie sono morte. Bisogna imparare a costruire nuove alleanze identitarie, senza rinunciare alla propria storia, ma arricchendoci l'un l'altro. Perché è proprio quello di cui oggi soffriamo maggiormente - ha proseguito - Siamo orfani di identità e nostalgici di una appartenenza. Ma noi siamo come una grande cattedrale laica. Aperta, accogliente''.

Alfio Marchini, nel corso del suo intervento, ha poi sottolineato ancora: ''Non sono un uomo moderato, sono al contrario un estremista, ma del buon senso, che ha investito i propri soldi in una campagna elettorale. Ieri, come oggi. E a coloro che mi chiedono, chi me lo fa fare, rispondo semplicemente, 'lo faccio perché non esiste gratifica più grande'. E a conclusione del suo intervento Marchini ha citato il motto di un grande saggio, suggeritogli da un amico. ''Il mondo è di Dio... ma Dio lo affitta ai coraggiosi''. E ha esortato i presenti ad andare a votare, a non mollare, ad andare a cercare voti, ''porta a porta, muro a muro''.

Al fedelissimo Alessandro Onorato, ex capogruppo in Campidoglio della lista Marchini, il compito di presentare il 'piano', in 5 anni, per la capitale. Dieci temi e 100 azioni concrete che vanno dai rifiuti all'emergenza dei campi rom (''chiudere i campi irregolare, controllare quelli regolari... Bertolaso è confuso. Non sono i rom vessati, ma i romani soffocati dai roghi tossici''), dagli immigrati alla mobilità (''perché non decidere di far entrare le persone, sempre dalla porta anteriore, e far pagare a tutti il biglietto?), alla manutenzione del verde (''ogni municipio dovrà avere la sua 'unità di decoro'').

Alessandro Onorato cita anche i 'tombini ecologici e tecnologici', 'Affittopoli' ('Non vogliamo svendere gli immobili, affittarli o venderli secondo il loro prezzo di mercato, quello sì... Ma in quelle case ci sono le sedi del Pd e di FdI''). Ed ha proposito dei possibili spazi a disposizione della città, Onorato ha ricordato ''che potrebbero essere trasformate in case della cultura. Ogni municipio avrà la sua. O in case delle 'start up', magari con ragazzi che giungono, a Roma, dall'estero''.

''Dobbiamo riappropriarci della nostra città - ha aggiunto Onorato- E per fare questo abbiamo bisogno di una forte leadership. E noi l'abbiamo, Alfio Marchini, che tra l'altro è pure un ingegnere''.

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