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8 marzo, Mattarella: "Donne struttura portante. Violenza piaga da contrastare"

08 marzo 2016 | 12.27
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Tre donne su 4 non festeggiano, ecco perché

Sergio Mattarella (Foto Adnkronos)
Sergio Mattarella (Foto Adnkronos)

"La violenza sulle donne è ancora la piaga della nostra società, che si ritiene moderna, e va contrastata con tutte le energie di cui disponiamo e con la severità di cui siamo capaci, senza mai cedere all'egoismo e all'indifferenza". Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale della donna.

Giornata che quest'anno apre le celebrazioni dei 70 anni della Repubblica, ricorrenza che coincide con il primo voto espresso dalle donne: "Dopo tanta fatica per conquistarlo, non bisogna dissipare o accantonare il diritto di voto. L'astensionismo è una ferita che nessuno può permettersi di trascurare" e "la disaffezione e la distanza, che i cittadini avvertono, va ridotta con una ripresa di vitalità delle istituzioni e dei partiti, che retano strumento essenziale della vita democratica".

"Le donne italiane - ha sottolineato Mattarella - rappresentano il cuore, il volto, la struttura portante dell'Italia. Le loro speranze, i loro progetti, le loro sofferenze animano il tessuto sociale del nostro Paese". "Il contributo delle donne alla nostra Repubblica è stato determinante", ha ricordato Mattarella, a partire dall'Assemblea costituente, quando "senza di loro non avremmo iscritto così come lo leggiamo oggi, nell'articolo 3, quell'impegno così qualificante a rimuovere gli ostacoli che limitano 'di fatto' la libertà, l'uguaglianza dei cittadini, e quindi il pieno sviluppo della persona umana. Fu una deputata, la più giovane di tutta l'Assemblea, Teresa Mattei, a proporre, con un suo emendamento, quelle due parole -'di fatto'- che alzarono l'asticella del diritto e rafforzarono la radice solidarista e personalista della Repubblica". "La pienezza dei diritti politici e sociali delle donne ha allargato gli orizzonti sociali, ha trasformato culture e modi di vita, ha cambiato in meglio il nostro Paese, ma abbiamo ancora tanto da fare - ha sottolineato ancora il capo dello Stato - per abbattere gli ostacoli concreti che si frappongono alla libertà di tante, troppe donne. L'8 marzo è una giornata di impegno prima ancora che di festa. O meglio, la festa nasce dal sentirsi partecipi di un percorso comune. Soltanto l'affermazione e il rispetto della dignità delle donne rendono possibile una società autenticamente democratica".

"Vi è un legame negativo tra il lavoro che manca e il calo demografico. Non è vero che il lavoro allontana la donna dalla maternità. E' vero il contrario - ha detto ancora il presidente della Repubblica - proprio l'aumento del lavoro femminile può diventare un fattore favorevole alle nascite". "E' in tutti gli studi più seri al riguardo che questo risulta. Le politiche per la famiglia, comprese quelle di conciliazione dei tempi di sua cura con quelli di lavoro, sono un contributo essenziale - ha aggiunto Mattarella - allo sviluppo equilibrato e sostenibile del Paese". "Senza un aumento del lavoro femminile, il Paese - ha concluso - non avrà la crescita che tutti noi speriamo e non potremo parlare davvero di uscita dalla crisi".

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