Frase Raggi su Acea e crollo in Borsa, Pd: "Pericolo pubblico". La replica: "Pestati piedi a poteri forti"

"Frasi a caso e incompetenza: la Raggi parla di Acea e fa perdere ai romani 70 milioni di euro. Un pericolo pubblico a 5 stelle". E' il tweet del presidente del Pd, Matteo Orfini, sulle parole della candidata del M5S a sindaco di Roma Virginia Raggi che, intervistata domenica da Maria Latella, ha promesso di ''cambiare il management di Acea'', società partecipata al 51% dal Comune di Roma. Frase che avrebbe provocato un crollo in borsa del titolo.

Anche Roberto Giachetti, candidato sindaco del centrosinistra a Roma, è intervenuto con un tweet: ''Si candidano a governare Roma ma pensano di giocare a Monopoli. 71 milioni persi per una frase di #Raggi su Acea. Dilettanti allo sbaraglio''.

Frasi a caso e incompetenza: la Raggi parla di Acea e fa perdere ai romani 70 milioni di euro. Un pericolo pubblico a 5 stelle

— orfini (@orfini) 24 marzo 2016

Si candidano a governare Roma ma pensano di giocare a Monopoli. 71 milioni persi per una frase di #Raggi su Acea. Dilettanti allo sbaraglio.

— Roberto Giachetti (@bobogiac) 24 marzo 2016

Via social network arriva la replica della Raggi, che su Facebook scrive: "Il caso Acea è emblematico'' di quando ''pesti i piedi ai poteri di forti'' ma il M5S ''difende il bene pubblico'' mentre il ''Pd sta con la Finanza''. La candidata sindaco a Roma del M5S è sotto attacco per una sua frase sui vertici di Acea che, secondo un articolo de 'Il Messaggero', avrebbe provocato un crollo in Borsa del titolo dell'azienda, partecipata al 51% dal Comune di Roma.

''Oggi leggo un articolo sul 'Messaggero' - scrive Raggi - che attribuirebbe alle mie parole la perdita di 71 milioni per Acea. Un farneticante resoconto, senza capo né coda, commissionato sappiamo benissimo da chi, ovvero da Caltagirone, primo socio privato della multiutility (dove, guarda il caso, siede in cda il figlio Francesco) ed editore dello stesso quotidiano di Roma''.

''Vedete, questo è il primo assaggio di quel che ci aspetterà semmai dovessimo salire al governo della Capitale, ma noi non arretriamo di un centimetro. Del resto, quando pesti i piedi ai poteri forti loro si ribellano e il caso Acea è emblematico''.