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Biancofiore verso un amaro addio a Forza Italia: "Gardini ha cancellato il partito"

30 marzo 2016 | 10.24
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Michaela Biancofiore (Fotogramma)
Michaela Biancofiore (Fotogramma)

''Attraverso la Gardini il presidente Berlusconi cancella Forza Italia a Bolzano''. L'azzurra Michaela Biancofiore manifesta all'Adnkronos tutta la sua amarezza per come si è arrivati alla scelta di Mario Tagnin candidato-sindaco per il comune di Bolzano alle prossime elezioni di primavera. La delusione è tale che la deputata forzista è ormai a un passo dall'addio a Forza Italia: ''Il candidato da me proposto, l'avvocato amministrativista Igor Janes, per la prima volta era appoggiato da tutti i maggiorenti del partito: da Gasparri a Matteoli, da Romani a Toti e Tajani. E' stata buttata via al vento la prima vittoria sicura del centrodestra alla tornata delle amministrative".

Biancofiore non si capacita: ''Abbiamo buttato via una vittoria addirittura al primo turno, perché gran parte della Svp di area imprenditoriale appoggiava indirettamente Janes, l'avvocato di molti gruppi, anche di lingua tedesca". L'ex sottosegretario ce l'ha con l'eurodeputato e commissario regionale forzista, Elisabetta Gardini: ''Janes non è stato voluto dalla Gardini per l'assurda motivazione che il suo nome era stato proposto dall'unica legale rappresentante dei cittadini altoatesini, ovvero la sottoscritta".

"A Bolzano - si sfoga - la Gardini ha spaccato l'unità del centrodestra, che io con grande difficoltà ero riuscita miracolosamente a mettere insieme, dal centro alla destra: da Fdi a Fi, da Ap a Conservatori e riformisti di Fitto, insieme a tutte le liste civiche forti dell'area di centro e mistilingue altoatesino''.

"Janes - assicura Biancofiore - sarebbe stato appoggiato dalla lista Gennaccaro (Ap); dall'ex leghista Elena Artioli con la sua lista; dalla lista di Benussi, l'ex sindaco che vinse le elezioni nel maggio del 2005; da Fratelli d'Italia e dai Conservatori e riformisti di Fitto; dalla Lista Olzmann, ex deputato Pdl; dal Nuovo Psi; da Forza Italia, Lega, Alto Adige nel cuore e Unitalia. Invece, la Gardini su Tagnin porta solo due liste: 'Uniti per Bolzano', dove sparisce il simbolo di Fi, che si apparenta con l'estrema destra di 'Unitalia' e di Alessandro Urzì, tra i fondatori di Azione nazionale di Gianfranco Fini, e la Lega, in imbarazzo fino all'ultimo per la scelta del commissario regionale di Fi di non appoggiare Janes".

Il Carroccio, spiega Biancofiore, "sarebbe confluito su Janes, come aveva detto Giorgetti, presente alla riunione decisiva del tavolo nazionale sulle alleanze elettorali per le amministrative, se Berlusconi avesse scelto l'avvocato bolzanino". Oggi, dice, Janes sarà a Roma e incontrerà Matteoli e Gasparri "per ringraziarli dell'impegno profuso". L'insofferenza della Biancofiore nasce da lontano. I primi segnali sono apparsi dopo il flop elettorale dello scorso maggio alle amministrative in Trentino Alto Adige con il crollo di Fi, ferma al 4%. Al fianco di Berlusconi sin dalla discesa in campo del '94 al punto da essere soprannominata l'amazzone azzurra, e unico sottosegretario dimessosi dal governo Letta per lealtà al Cav, più volte la deputata bolzanina ha manifestato la sua amarezza verso la gestione del partito.

Il caso di Bolzano sarebbe solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. A complicare le cose il braccio di ferro con la Gardini di recente nominata commissario regionale, che non avrebbe mai convocato la Biancofiore per un chiarimento. Dopo figure storiche come Paolo Bonaiuti, Sandro Bondi e Denis Verdini, dunque, è in vista un nuovo 'strappo'. E anche questa volta si tratta di uno dei fedelissimi della prima ora del Cav. Difficilmente, in caso di rottura, Biancofiore passerà con i 'fittiani' o i 'verdiniani', più probabile invece l’adesione al gruppo misto alla Camera, ultimo atto di lealtà nei confronti del Cav.

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