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Salvini: "Berlusconi? Ostaggio del passato, io guardo avanti"

06 maggio 2016 | 17.06
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Matteo Salvini (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Matteo Salvini (Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Berlusconi si guarda indietro in questo momento. Io guardo avanti. Del passato si fa tesoro, ma chi vive ostaggio del suo passato non vive il domani". Matteo Salvini, ai microfoni di Radio Padania, rispondendo a un radioascoltatore, marca le distanze con il Cavaliere: "Chi vive delle glorie del passato - ribadisce il leader della Lega - resta fermo e io non sto fermo". Per il leader leghista nel pomeriggio trasferta in Alto Adige, dove si chiude la campagna elettorale, occasione per recarsi al Brennero, frontiera 'calda' in tema di immigrazione: "In Austria governano, ancora per poco, i socialdemocratici - ha sottolineato il segretario della Lega - . Questo muro del Brennero lo sta facendo un governo di sinistra. Non esiste quindi una Europa dei buoni progressisti che accolgono e dei brutti e cattivi che respingono. Chiediamoci perché la sinistra in Austria, Svizzera e Francia controlla ed espelle, mentre la sinistra in Italia fa entrare chiunque. Tutta Europa mette regola, tranne l’Italia".

"Renzi e la Merkel, la fanno facile - continua il leader del Carroccio - ma in realtà Renzi non rappresenta l'Italia e la Merkel non rappresenta la Germania. Ieri si sono trovati due tizi che rappresentano un problema per i loro cittadini e che hanno detto che ci vogliono ponti e non muri. Poi guarda caso il giorno dopo la Deutsche Bank viene indagata. Se questo è il post incontro, beh, speriamo non si vedano più per parecchio".

Salvini poi commenta le parole del Papa che si è rivolto ai vertici europei in visita a Roma: "Francesco vuole la pace, anch'io voglio la pace, tutti vogliono la pace. Bisogna solo capire qual è il modo migliore per avere la pace. Controllare e limitare l'immigrazione, o far entrare tutti? Io penso che una immigrazione fuori controllo, una invasione organizzata e finanziata, portino caos e problemi, non la pace". "Io penso che non mettere limiti e regole sia pericoloso - prosegue il leghista - Io penso che controllare i confini sia un dovere. Parlare di pace è facile, lavorare per costruirla lo è di meno".

Infine una battuta sul voto a Londra, con la possibile sorpresa di un sindaco musulmano: "Aspettiamo i risultati definitivi - ma di certo non festeggerei a spumante e tartine", conclude Salvini.

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