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Caso Morosini, nei prossimi giorni incontro tra Orlando e Legnini

07 maggio 2016 | 13.14
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Il ministro della Giustizia Andrea Orlando (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Si terrà nei prossimi giorni l'incontro tra il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini dopo il caso scoppiato nei giorni scorsi in seguito all'intervista al componente togato del consiglio Piergiorgio Morosini poi smentita dallo stesso consigliere. L'incontro annunciato in primo momento per lunedì slitta ai primi giorni della prossima settimana a causa di impegni.

In merito alla vicenda, il ministro Orlando oggi ha spiegato: "Il problema non è legato a una mia valutazione dei fatti ma ha assunto una rilevanza istituzionale, riguarda il rapporto con un organo fondamentale come il Csm. Prima di valutazioni nel merito è doveroso questo passaggio".

La rilevanza istituzionale, ha precisato Orlando, "non ha nulla a che vedere con la libertà di espressione del magistrato che non è in discussione. C'è un profilo ulteriore, che è quello che attiene alle valutazioni sul funzionamento delle istituzioni".

Rispondendo a chi gli chiedeva se entro l'estate sarà approvata la riforma della prescrizione, Orlando ha detto nel corso di una conferenza stampa nella sede del dicastero di via Arenula: "Mantengo questo orizzonte, credo che sia a portata di mano".

"Le norme sono importanti ma non bastano, accanto ad esse è necessario individuare dei modelli organizzativi che siano in grado di contrastare la prescrizione", ha sottolineato. Fondamentale è "l'organizzazione che deve supportare la gestione dei processi. A parità di riferimenti normativi - ha spiegato - i risultati sono molto diversi".

Sulla prescrizione, ha continuato Orlando, "esiste una criticità che si chiama appello". L'appello, secondo i dati presentati, rappresenta la fase in cui l'incidenza della prescrizione è più elevata: quattordici punti in più rispetto alla media d'incidenza totale. "Sul dato si deve riflettere in due direzioni - ha detto il Guardasigilli - una normativa e una organizzativa".

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