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Grasso: "Democrazia senza sapere è governo dell'incompetenza"

12 maggio 2016 | 16.29
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Giovanni Sartori  e Pietro Grasso (AdnKronos) - (ADNKRONOS)
Giovanni Sartori e Pietro Grasso (AdnKronos) - (ADNKRONOS)

Una vera democrazia "oltre che di una diffusa pluralità di strumenti di libera informazione e comunicazione ha bisogno di luoghi che consentano ai cittadini di conoscere, informarsi, acquisire e potenziare la propria capacità cognitiva per poter vivere consapevolmente il presente". Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso, aprendo i lavori del convegno "Giovanni Sartori e i suoi libri" presso la Biblioteca della Minerva, alla presenza dello stesso politologo, che ha donato i suoi libri per la sala a lui intitolata e inaugurata nell'occasione e che, interpellato a margine sulle riforme istituzionali, ha detto di pensarne "malissimo".

"Anche perché -ha affermato Grasso- è stato lei professore ad averlo scritto -ha proseguito- a ogni incremento di 'demo-potere' deve corrispondere un aumento di 'demo-sapere', altrimenti la democrazia diventa il governo dell'incompetenza ed è così destinata a morire. Questo perché il potere popolare è massimo dove la pubblica opinione ha modo di costituirsi su basi autonome e muovendo da molteplici centri di influenza. E' minimo, invece, quando gli strumenti di informazione e di comunicazione sono nelle mani di pochi soggetti, ed è nullo quando il potere politico controlla tutti quegli strumenti".

"L'epoca contemporanea -ha sottolineato Grasso- rifugge il pensiero lungo: è sempre più raro trovare chi alimenta la propria visione del mondo attraverso lo studio approfondito della società e delle sue forme. Di fronte a questa prospettiva -ha affermato rivolto al professore fiorentino- il suo diventa un atto di generosità nei confronti di migliaia di cittadini, e, consentitemi di dirlo, anche di profonda fiducia nel futuro". La seconda carica dello Stato ha quindi concluso con una battuta: "Nonostante tutto, dobbiamo essere grati ai professori, ai professoroni: sono loro a consentire il progresso del pensiero, della politica, della società".

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