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Roma, Raggi contro Giachetti: "Nasconde il simbolo del Pd, se ne vergogna"

26 maggio 2016 | 17.17
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Roberto Giachetti e Virginia Raggi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Roberto Giachetti e Virginia Raggi (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

"Dall'inizio della campagna il Pd (e non solo) le sta provando tutte e oltre alle diffamazioni prova anche a nascondere il suo simbolo. Date un'occhiata ai post, alle locandine e ai manifesti di Roberto Giachetti: tutti senza il logo Pd. Perché se ne vergogna". E' quanto sostiene la candidata sindaco del M5S a Roma, Virginia Raggi, in un post sul blog di Grillo rilanciato su Twitter anche dal leader del Movimento.

"L'ultima dimostrazione è arrivata ieri, durante una riunione con i giornalisti di Sky. Sembra che dal Pd -scrive Raggi- abbiano chiesto esplicitamente di non citare il Partito Democratico nel sottopancia che verrà attribuito a Giachetti durante il confronto tra tutti i candidati sindaco a Roma, in programma il prossimo 31 maggio. E' stato un ricatto vero e proprio: o così, oppure noi non ci siamo".

"In alternanza sembra abbiano preteso che sotto Roberto Giachetti compaia la sola dicitura 'candidato del centrosinistra', perché loro - dicono - hanno una coalizione. Questo è vero, per presentarsi infatti hanno fatto un'ammucchiata di liste senza precedenti. Ci stanno tutti: ex trombati, riciclati, vecchi amici-traditori di Marino, ex di Alemanno e Berlusconi (andatevi a cercare Valerio Lipardi, Rocco Belfronte ed Elisabetta Campus, chi sono e da dove vengono). Tutti sul carrozzone, ma guai a dire che la targa è del Pd", accusa ancora la candidata grillina.

"Per quanto possa provare a nascondersi -incalza Raggi- Giachetti è iscritto al Pd, e fa parte del gruppo parlamentare Pd, percependo, ancora oggi, circa 20 mila euro al mese di stipendio da deputato Pd (bella la doppia poltrona, eh!)".

"Posso pure capire che il Pd con un programma uguale alla destra, mirato a privatizzare ogni servizio pubblico della città a partire da Atac ed Ama, provi quanto meno a consolarsi col nome, però qui siamo al ridicolo. Un partito -attacca ancora la candidata sindaco M5S- che si permette di dare persino lezioni di moralità, quando della morale ne ha fatto carta straccia, che si vergogna di se stesso tanto da nascondere il simbolo".

"A Roma si vergogneranno di cosa secondo voi? Di essersi mangiati la città più bella del mondo insieme alla destra? Di Mafia Capitale? Di aver ricevuto finanziamenti da Buzzi e Carminati? I motivi sono tantissimi, non basta un post per elencarli tutti. Dite la vostra su Twitter con #IlPdSiVergognaPerché o nei commenti. E magari, se se la sentono, si esprimessero anche Giachetti e la Meloni (pure quest'ultima ha chiesto di non essere etichettata come esponente della 'destra' o 'di Fratelli d'Italia', ma di 'centrodestra')", conclude Raggi dando appuntamento al confronto su Sky: "Ci vediamo il 31 e sarà un piacere sbattere in faccia a questi trasformisti dell'ultima ora la realtà che non riescono ad accettare, ovvero che siamo sul punto di mandarli a casa una volta per tutte. E' la nostra occasione. E Roma sarà solo l'inizio".

La replica di Giachetti non si è fatta attendere. ''Io ho partecipato a delle primarie - ha precisato - che sono delle primarie di coalizione di centrosinistra. Io sono il candidato certamente del Pd, ma di altre 6 liste. La pretesa che in un dibattito televisivo io venga rappresentato unicamente come candidato del Pd è un'offesa e una pretesa singolare anche nei confronti dei miei alleati. Allora io posso chiedere che sotto il nome della Raggi si metta 'candidato della Casaleggio e associati''.

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